Il governatore ritoccherà la Giunta. Previsti cambi anche ai vertici burocratici della Cittadella. Già scelta la vice capo di gabinetto. E intanto cresce l’attesa per i nuovi responsabili degli enti di sottogoverno. Via libera anche per Mancuso: dovrà effettuare 70 nomine (ASCOLTA L'AUDIO)
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Riparte la giostra delle nomine in Regione Calabria. Le elezioni politiche (25 settembre), l’insediamento del Parlamento (oggi) e la nascita del nuovo Governo (entro fine mese) hanno congelato tante scelte e obbligato il presidente Roberto Occhiuto a rinviare alcune designazioni negli enti sub-regionali.
Dopo la nascita dell’esecutivo di Giorgia Meloni, il governatore avrà finalmente le mani libere e potrà iniziare a ridisegnare non solo la sua Giunta, ma l’intero organigramma della Cittadella.
Vale anche per il presidente del Consiglio, Filippo Mancuso, che aveva posticipato le nomine di sua competenza negli enti di sottogoverno che ruotano attorno a Palazzo Campanella.
La Giunta
L’elezione in Senato degli assessori Fausto Orsomarso (Fdi) e Tilde Minasi (Lega) impone un ritocco alla Giunta nata giusto un anno fa. Sembra esclusa l’ipotesi rimpasto. Occhiuto avrebbe già espresso la volontà di mantenere l’assetto attuale sostituendo solo i due neo parlamentari. Per farlo ha bisogno delle indicazioni di Meloni e Salvini, oggi alle prese con il risiko ministeriale. La nuova Giunta vedrà dunque la luce solo dopo il varo del Governo.
Novembre decisivo
Per la Regione sarà novembre il mese decisivo. Il 7 scadono gli incarichi di tutti i direttori generali, eccezion fatta per i manager nominati da Occhiuto lo scorso aprile – Fortunato Varone (Sviluppo economico), Domenico Costarella (Prociv) e Salvatore Siviglia (Ambiente).
Probabile che il governatore confermi molti alti papaveri nei ruoli attuali, anche facendo ricorso all’istituto della reggenza, non senza riservarsi la facoltà di puntare su nuove figure.
Una di queste era già stata scelta circa un anno fa, ma non era mai entrata in servizio a causa di alcuni intoppi burocratici. Si tratta della vice capo di gabinetto designata, Marina Patrizia Petrolo, moglie del commercialista vibonese Antonino Daffinà, amico di lunga data e uomo di fiducia di Occhiuto.
La manager era stata individuata come vicaria di Luciano Vigna tramite un decreto del 27 dicembre, firmato dallo stesso presidente. La nomina effettiva era tuttavia subordinata alla concessione del nulla osta da parte del ministero dell’Interno, ente di appartenenza di Petrolo. Ora pare che, dopo una lunga attesa, il via libera del Viminale sia finalmente arrivato. La moglie di Daffinà dovrebbe affiancare Occhiuto a partire dal prossimo 1 novembre.
Il sottogoverno regionale
La giostra delle nomine non riguarderà solo i ruoli apicali della Cittadella. Sono diversi gli enti strumentali della Regione che aspettano un cambio al vertice. Occhiuto, nelle scorse settimane, ha prorogato fino al 30 novembre gli incarichi ai commissari di Arpacal, (Domenico Pappaterra), Calabria verde (Giuseppe Oliva) e Parco delle Serre (Alfonsino Grillo), e fino al 31 dicembre a quello di Arcea (Siviglia), in attesa della chiusura degli avvisi pubblici, in scadenza il 15 ottobre, per la scelta dei nuovi direttori/presidenti.
Il presidente, come si legge in alcuni decreti, ha optato per la proroga dei commissari «al fine di garantire la più ampia trasparenza e neutralità nella gestione delle procedure durante il periodo di competizione elettorale per il rinnovo del Parlamento Italiano».
Le nomine di Mancuso
Lo stesso ha fatto Mancuso, che ha rinviato circa 70 nomine «per evitare sospetti di interferenze anomale attraverso gli strumenti di cui la Regione dispone e prevenire i rischi di eventuali distorsioni in quella che auspichiamo debba essere una libera e corretta consultazione elettorale». Adesso, a urne chiuse, e con il nuovo Governo in arrivo, non ci sono più limiti. La grande giostra è pronta a ripartire.