Costi e cronoprogramma per la realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina: si è parlato anche di questo al question time che si è tenuto nel primo pomeriggio di oggi alla Camera dei deputati. In particolare, il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Matteo Salvini ha risposto all’interrogazione a firma del deputato di origini calabresi del M5s Antonino Iaria. «L'obiettivo è partire con il cantiere nell'estate del 2024. Nessuna opera sarà definanziata per costruire il Ponte sullo Stretto. Il costo che il def prevedeva di 13,5 miliardi, contiamo che possa essere inferiore ai 12 miliardi», ha spiegato il ministro, sottolineando che «per ogni miliardo speso in opere pubbliche si creano almeno 17 mila posti di lavoro in due terre affamate di lavoro come Calabria e Sicilia».

Si tratta di «un'opera assolutamente necessaria che si inserisce in un contesto dopo anni di incuria in cui stiamo investendo 18 miliardi su strade e autostrade e ferrovie in Calabria e altre 18 miliardi in Sicilia».

Ricciardi (M5s): «Salvini non risponde su dove sono soldi»

«Ministro grazie per non aver risposto alla domanda, le abbiamo chiesto dove prenderà i soldi per il Ponte e lei non ci ha detto niente». Così il deputato dei 5S Riccardo Ricciardi replicando al vicepremier e ministro Matteo Salvini al question time.

«Nel frattempo, lei può permettersi di andare a fare la spesa con il carrello pieno all'Esselunga - Esselunga che, tra l'altro, in passato finanziò illegalmente Radio Padania e oggi il Ministro Salvini gli fa un bello spot in tutti i social network -, ma gli italiani no», ha aggiunto il parlamentare pentastellato. E ancora: «Gran parte degli italiani non possono andare a fare la spesa come lei fa. Lei cita il suo programma elettorale: nel suo programma elettorale c'era anche scritto che avreste eliminato le accise; invece le accise le avete rimesse, e quindi gli italiani pagano la spesa due volte. Una volta quando prendono la macchina e fanno benzina, due volte per i rincari che ci sono, soprattutto grazie all'accisa, su quel carrello della spesa. Lei non ci dice niente, Ministro, e in questo momento, in cui gli italiani non hanno i soldi per fare la spesa, lei rilancia su un'opera dove metterete dei soldi, chissà. Nel frattempo, in Commissione dite che togliete i soldi ai fondi di sviluppo e coesione per il Sud. Quindi, con un Sud che ha bisogno di investimenti sulla sanità e sulla scuola, voi cosa fate? Nel frattempo, date i soldi a dei manager a 240.000 euro l'anno per progettare una roba che non si sa bene cos'è, e, notizia degli ultimi giorni, togliete anche la legge che prevedeva che non si potevano cumulare compensi. Quei manager, anche se in pensione con pensioni d'oro, possono comunque avere soldi di questa società, che già in passato è stata liquidata, a 240.000 euro l'anno. Ma tutto questo serve solo a una cosa, serve alla sua perenne campagna elettorale. Ministro, noi ci siamo abituati, ci siamo passati qualche anno fa da questo suo modo di fare il Ministro. Noi lo diciamo non per lei, ma per il bene dell'Italia: esca dal Papeete una volta per tutte e faccia davvero il ministro, perché non se ne può più di questa propaganda continua sulla pelle degli italiani», ha concluso Ricciardi.