Piemonte a Forza Italia e Calabria alla Lega: centrodestra in subbuglio

Dopo la vittoria in Basilicata e i sondaggi per le regionali, nella regione del Nord cambiano definitivamente i rapporti di forza tra il partito del Carroccio, Fi e Fratelli d'Italia. In Piemonte infatti gli azzurri dovrebbe indicare Alberto Cirio, mentre in Calabria si cerca una figura lontana dalla politica 

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di Riccardo Tripepi
27 marzo 2019
17:32

I risultati della Basilicata e i sondaggi che vengono diffusi in vista delle prossime regionali in Piemonte stanno agitando il centrodestra che si riscopre vincente, ma diviso. La Lega dopo il boom in Basilicata, dove il partito di Matteo Salvini è passato dal 6% al 19%, si prepara a fare il bis in Piemonte dove i primi sondaggi la attesterebbero intorno al 35%. Prima forza di gran lunga della coalizione data intorno al 46%, con Forza Italia ampiamente sotto il 10% e Fratelli d’Italia al 4%. Sarebbe pronta a crollare, dunque, un’altra roccaforte del centrosinistra.

Nonostante le percentuali, dopo una riunione informale tra i leader dei tre partiti della coalizione, sarebbe passato l’ok a Forza Italia per l’indicazione del nome del candidato presidente, attualmente Alberto Cirio, nonostante le perplessità di Salvini. La Lega, però, avrebbe chiesto e praticamente ottenuto il benestare ad esprimere il candidato governatore per la Calabria. Una decisione, ancora non ufficiale, che darebbe il ben servito alle speranze di Jole Santelli e Roberto Occhiuto e alle aspettative del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Anzi le divisioni di Forza Italia in Calabria sarebbero un punto a vantaggio del partito di Salvini, anche per evitare la diaspora dei voti che potrebbero spostare i dissidenti del gruppo facente capo ai fratelli Gentile.


Da qui l’avvio dell’attività di scouting della Lega che presto sarà affidata alla triade formata da Cristian Invernizzi, Domenico Furgiuele e un commercialista milanese di cui non è stato ancora fornito il nominativo.

Se una prima idea ha riguardato l’ex presidente di Coldiretti Pietro Molinaro, adesso si è passati ad esaminare la figura di Giuseppe Chinè già funzionario del Miur. Per non parlare della provocazione fatta circolare, del resto avviene periodicamente, relativa al nome del magistrato Nicola Gratteri. In realtà l’idea è quella di trovare un nome piuttosto “spoliticizzato” che possa avere competenze a autorevolezza per guidare la coalizione e sul quale non possano avanzarsi critiche da parte degli alleati, di cui la Lega avrà comunque bisogno. Le elezioni europee rimangono l’orizzonte entro il quale le decisioni finali saranno assunte. Anche perché i big dei partiti calabresi si presenteranno a Roma con i risultati di candidati e liste. E tutti pensano che Forza Italia attualmente, con il boicottaggio dei dissidenti, potrebbe arrivare a Roma debole come non mai.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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