Jole Santelli chiama a raccolta i suoi a Lamezia. Per una sorta di coordinamento regionale allargato del partito convocato senza formalità e con nessun punto all’ordine del giorno. Con il risultato che hanno risposto presente gli uomini e le donne più vicini alla coordinatrice, mentre i rappresentanti dei dissidenti non si sono visti. Ma a parte le assenze del gruppo vicino a Tonino Gentile, sono balzate agli occhi le sedie vuote che erano state riservate al sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e al senatore Marco Siclari. Proprio i due che più hanno avanzato critiche sulla gestione del partito nelle ultime settimane. Piero Aiello, in merito al suo mancato invito ha commentato: "tatticismi maldestri che lasciano il tempo che trovano".

 

La riunione è andata via senza intoppi per un paio di ore. Anche a causa delle assenze, verosimilmente, sono stati tenuti fuori dal dibattito i temi più caldi del momento, né si è fatto cenno alle ipotesi di candidatura alla carica di governatore in vista delle prossime regionali. La Santelli ha lanciato il suo appello alla massima unità del partito, richiamando tutti al senso di responsabilità alla vigilia di appuntamenti fondamentali. Dalle elezioni europee fino alle elezioni regionali del prossimo anno. Anche perché il futuro per gli azzurri non sembra essere particolarmente roseo, stando agli ultimi sondaggi e alle ultime mosse degli alleati della coalizione con la quale sono state affrontate le ultime elezioni politiche dello scorso 4 marzo. La Lega di Matteo Salvini viaggia con il vento in poppa, mentre Fratelli d’Italia con le ultime novità emerse dall’ultima festa nazionale di Atreju rischia di scompaginare ancora di più le carte. Giorgia Meloni vuole mandare in soffitta il soggetto politico per costruire una “grande casa dei conservatori”.

 

La pasionaria si è espressa così dal palco: «Mettiamo insieme Conservatori e Sovranisti, partendo da Fratelli d'Italia, apriamo le nostre liste, rigeneriamo e ripensiamo e non riassembliamo il centrodestra». Per l’approvazione di big del calibro dei governatori Giovanni Toti e Nello Musumeci. Una sorta di canto delle sirene che potrebbe ancora di più svuotare Forza Italia e rendere marginale il partito all’interno della coalizione. Del resto in Calabria la migrazione è già stata piuttosto cospicua: solo in questa legislatura sono passati da Forza Italia e Fratelli d’Italia ben tre consiglieri regionali: Alessandro Nicolò, Fausto Orsomarso e Wanda Ferro. Se a ciò si aggiunge che il segretario nazionale del Movimento per la Sovranità Gianni Alemanno, in visita in Calabria durante gli scorsi giorni, ha annunciato di avere intenzione di proporre un proprio candidato a governatore, si completa un quadro che non lascia per nulla serena l’attuale leadership del partito.

 

Riccardo Tripepi