«Non ci sono polemiche con il presidente Occhiuto, c'è un lavoro positivo e comune». Così il ministro per gli Affari europei, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, cerca di stemperare i toni delle polemiche divampate qualche settimana fa con il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, sul definanziamento dei fondi del Piano nazionale di ripresa e resilienza per l'adeguamento strutturale dei presidi ospedalieri. 

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In quell'occasione il governatore della Calabria arrivò a paventare le dimissioni da commissario ad acta ma il ministro, oggi in visita in Calabria per il tour elettorale, spiega che «le risorse per il finanziamento degli investimenti in sanità hanno tre voci: il Pnrr, il bilancio dello Stato, ovvero i fondi ex art. 20 dell'edilizia sanitaria e quella del piano nazionale complementare. Abbiamo tolto dal Pnrr alcuni interventi, non per scelta, ma semplicemente perché non avrebbero mai rispettato i tempi previsti all'interno del Pnrr, quindi non sarebbero stati rendicontati e ci avrebbero portato al taglio delle rate».

«Anche alla luce del fatto - prosegue - che altre risorse importanti, circa 2 miliardi già individuati dell'ex art. 20, non erano stati in alcun modo programmati, abbiamo fatto quindi questa scelta di ripristinare i progetti dove stavano prima. Non abbiamo fatto una cosa pazzesca, contro qualcuno, ma qualcosa che qualcuno aveva fatto prima di noi ma che adesso ci contestano. Dobbiamo piuttosto impegnarci affinché la quota rimasta sul Pnrr venga rispettata entro i termini previsti».

«Nessuna polemica con il presidente Occhiuto» quindi precisa ancora il ministro Fitto nonostante la decisione del governatore di riprogrammare tutti i fondi dell'ex art. 20 destinandoli alle varianti progettuali per la realizzazione dei nuovi ospedali. «Ha sollevato come tutte le altre regioni un problema sulla base di un criterio che riguardava quello che aveva fatto il precedente Governo, che aveva preso i progetti dell'articolo 20 per metterli nel Pnrr» ha chiarito ancora. «Noi li abbiamo tolti dal Pnrr e rimessi nell'articolo 20. Poi che con quelle risorse si sarebbe voluto fare altro, per carità. Intanto verifichiamo lo stato dell'arte e l'avanzamento dei progetti delle risorse esistenti e cerchiamo di spendere quelle, che è l'elemento più importante».

I tagli ai fondi Comuni e Province

Il ministro risponde anche alle critiche sui tagli ai fondi del Pnrr ai Comuni e alle Province: «Questo contributo alla spending review che danno ai Comuni è stato deciso con la legge di stabilità dello scorso dicembre, quindi non è un fatto nuovo. Il fatto che si discuta di questo durante la campagna elettorale è singolare. Questa è la premessa, poi c'è una questione di merito, si è fatta una grande polemica al taglio della spesa sociale. La lettura del testo della legge di stabilità ci indica che è esclusa la spesa sociale. Quindi tutto quello che voi avete ascoltato e letto nei giorni scorsi è tutto falso».

«Una polemica costruita inutilmente - aggiunge ancora il ministro - per fare propaganda durante la campagna elettorale. C'è poi il problema di come individuare i criteri per avviare questa fase di spending review anche per i Comuni che è il tema di confronto che il Governo ha messo in campo e che sicuramente vedrà nei prossimi giorni con i Comuni e le Province un confronto di merito».