Eletto il presidente della Confederazione degli artigiani calabresi prima del confronto che ha visto la leader del centrosinistra materializzarsi in sala solo dopo l'arrivo, in ritardo, del contendente del centrodestra
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Congresso regionale della Cna, con successivo confronto con i 4 candidati alla regione, nell’ex tonnara di Pizzo Calabro. La prima incombenza della mattinata è andata via liscia, con l’elezione di Giovanni Cugliari a presidente della Confederazione degli artigiani calabresi, mentre l’appendice del faccia a faccia ha proposto un curioso retroscena destinato ad alimentare i sospetti sulla strategia comunicativa di Amalia Bruni.
La candidata Pd-M5s si è materializzata in sala per ultima, a dibattito cominciato da un’oretta e comunque subito dopo che analoga apparizione, ritardataria, aveva fatto Roberto Occhiuto. Morale: lungamente gli imprenditori hanno visto duellare solo Mario Oliverio e Luigi de Magistris, e la Bruni con studiata precisione svizzera è sembrata evitare il confronto in solitaria con entrambi i candidati collegati alla sua area politica.
«Il problema principale che hanno gli artigiani – ha dichiarato appena eletto Cugliari – è la viabilità che mette in discussione la logistica delle nostre imprese. Bisogna migliorare la connessione tra aree Pip e zone industriali». Richieste esplicitate davanti ai vertici nazionali della Cna, in Calabria l’organizzazione è reduce da un lungo periodo di commissariamento, e giocoforza il discorso del post congresso è scivolato sulla spesa dei fondi del Recovery plan, con Oliverio che ha criticato «l’assenza della Regione nei tavoli che hanno determinato la ripartizione dei fondi, con un programma che nessuno fin qui ha visto», mentre de Magistris ha riconosciuto che «serve una politica nuova e una burocrazia professionale per fare in modo che i fondi vadano ai veri imprenditori e non ai prenditori di sempre».