VIDEO | L’ottava puntata della trasmissione di Antonella Grippo mette in evidenza lo “scontro tra Titanic” nel centrosinistra. In studio anche l'esponente di centrodestra Maria Rosaria Nesci (Noi con l'Italia) che scarica il sindaco di Vibo Maria Limardo (ASCOLTA L'AUDIO)
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Antonella Grippo scomoda niente di meno che il congresso di Livorno del 1921 e la conseguente scissione dell’area socialista per introdurre il tema della serata che ha il suono del “Pueblo unido”. Per lei qualche assonanza con l’attuale situazione del fronte progressista in Calabria c’è. Ma per metterla a nudo – el pueblo (dis)unido sempre serà vencido, ripete - ha invitato in studio Marianna Caligiuri (Amalia Bruni Presidente), Brunello Censore (Oliverio Presidente), Antonio Lo Schiavo (de Magistris Presidente), e Maria Rosaria Nesci (Noi con l’Italia). Anche se la satira di Enzo Filia – Centrosinistra, Bruni de Magistris e Oliverio: uno scontro tra Titanic – rende in maniera plastica il tema della serata.
Regionali Calabria 2021, Censore: «Bruni? Un pacco del Pd»
L’inizio della trasmissione è dedicato alle parole dei candidati che le cronache giornalistiche consegnano quotidianamente all’opinione pubblica. Sui valori dell’antifascismo e della partigianeria invocati da de Magistris si gioca il primo scontro in studio tra chi vuole ricordarli quotidianamente (Lo Schiavo) chi sostiene che non c’è bisogno di ricordarli perché è una cosa acquisita (Marianna Caligiuri e Censore).
Poi sul banco degli imputati ci finisce il Pd, contro il quale si scaglia l’autonomismo oliveriano interpretato da Censore che attacca frontalmente la politica dei commissariamenti: «C’è un partito neo coloniale che del valore della militanza ne ha fatto un baffo. Non si celebrano primarie, i circoli non vengono chiamati a decidere e Roma prima ci ha calato l’asso di Callipo che votava a destra perché è lo zio di Mangialavori e l’hanno presentato come il salvatore della Calabria, poi se n’è andato senza che nessuno dicesse niente. Adesso ci hanno calato il pacco della Bruni, rispettabilissima persona, senza che nessuno abbia deciso».
Censore non le manda certo a dire, neanche quando la Grippo introducendo le polpette rigorosamente avvelenate parla della “cognatocrazia” di Bausoniana memoria riguardante Amalia Bruni. D’altra parte Aquila Villella è candidata nella circoscrizione centro nel Pd. Censore non fa giri di parole: «Guarda caso è candidata nel Pd e non nella lista Bruni presidente, così la Bruni entra in consiglio come miglior perdente e la cognata viene eletta consigliera…».
Lo Schiavo mette il carico: «Chi ha fatto le liste ha voluto già prefigurare lo scenario post elezioni. Cioè a capire in quali liste scattano i seggi e quali devono essere i candidati che si giocheranno un seggio in Consiglio. È una partita al ribasso».
Il fuoco amico della Nesci: «Limardo dimettiti»
Una polpetta avvelenata c’è anche per Maria Rosaria Nesci, che di recente ha chiesto le dimissioni del sindaco di Vibo Valentia, Maria Limardo, accusandola di essere incapace di amministrare. Un “fuoco amico” su cui vuole indagare la Grippo a cui non dispiace il “coraggio” della candidata di Noi con L’Italia: «Il mio è stato un atto di coraggio e lealtà nei confronti della comunità. Il sindaco ha gestito in modo pessimo il settore dell’edilizia scolastica. Errori gravi che fanno il male della nostra città. Un atto a garanzia dei cittadini».
Lo Schiavo si inserisce nel dibattito sostenendo che le elezioni regionali esprimono una posizione politica e quando una candidata del centrodestra i cui voti andranno a rafforzare una coalizione che amministra la città di Vibo, chiede la testa del sindaco, pone un problema di tenuta della coalizione stessa: «L’anteprima di un film che vedremo dopo le elezioni».
…e fatevi na risata
Giunti al temine dell’ottava puntata di Perfidia, Antonella Grippo manda in sovraimpressione un post social di Nadia Gambilongo diretto proprio alla conduttrice. È una critica, anche aspra, all’ironia con cui la Grippo ha mostrato ad Anna Falcone una foto che ritraeva entrambe vicino al candidato de Magistris.
La Grippo, ironica ma non troppo, ammette di essere intrisa della “cultura patriarcale” di cui è accusata, fino ad arrivare a confermare l’impressione della Gambilongo di “odiare se stessa” perché «Antonella sta molto sulle palle alla Grippo…» e viceversa. Ma è proprio da questa coincidentia oppositorum che nasce il guizzo creativo. Lei che ha una formazione classica, si sente di ricordare di aver messo in piedi una trasmissione ironica che vuole tirar fuori la verità ai suoi ospiti, anche giocando sulle parole. Poi l’affondo finale: «Non è che vengo da una parrocchietta civica, io vengo da lotta continua e quindi so che cosa sono le battaglie femministe, le ho esperite sulla mia pelle. Le prime, non quelle di oggi, parlavano di assalto al cielo, se noi ci chiudiamo in questi corporativismi l’assalto lo porteremo al soppalco, alla tettoia del ventre simbolico del capo cantiere di Battipaglia».