“Potrei benissimo riavvolgere il nastro e tornare al maggio del 2017. Sulla vicenda Sorical e acqua pubblica il presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio, non ha mantenuto gli impegni presi ufficialmente. Io avevo già sollevato la questione e Oliverio aveva risposto prendendo impegni importanti. Importanti per tutti i calabresi che sono stanchi di una gestione quantomeno discutibile della Sorical nel corso degli anni. Oliverio aveva promesso di discuterne in un consiglio ad hoc con una sua informativa prima dell’estate. Adesso siamo in autunno e tutto tace. E’ arrivato il momento di discutere della questione in un consiglio regionale ad hoc sulla Sorical. I tempi sono maturi per sapere cosa è stato fatto negli anni passati".

 

E’ quanto afferma il consigliere regionale del Partito democratico, Carlo Guccione.

 

“Due strade – afferma Carlo Guccione - possono essere intraprese: una è quella di mettere una pietra tombale su quello che è stato fatto in questi anni dalla Sorical; l’altra è andare fino in fondo rispetto a quanto prodotto dalla Sorical. Io penso che la seconda strada è quella che i cittadini calabresi chiedono alla politica di intraprendere.  Fino ad oggi l’assetto del sistema idrico integrato in Calabria ha prodotto e produce un grave e strutturale deficit economico per gli enti locali. L’efficienza della rete calabrese non ha subito miglioramenti e, addirittura, dalla nascita di Sorical risulta inferiore alla media nazionale.  In questi anni in Calabria è stato fatto un vero e proprio buco nell’acqua”.

 

“Avevo chiesto - puntualizza Carlo Guccoine -  e ribadisco la richiesta della istituzione di una commissione regionale di inchiesta sul sistema idrico integrato in Calabria e sulle attività della stessa Sorical. La società partecipata della Regione ha accumulato una grande massa debitoria. Perché devono sempre pagarne le conseguenze i cittadini? Mentre i privati accumulano fortune sulle spalle dei calabresi".

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“Non si può pensare – afferma Carlo Guccione -  di rivoluzionare il sistema idrico integrato in Calabria senza un’operazione pulizia e un’analisi accurata di quello che è stato fatto in passato. Un passato carico di errori gravi. Forse qualcuno vuole nascondere la polvere sotto il tappeto. Ancora oggi in questo settore la Calabria accumula ritardi e inefficienze. Come succede nel caso delle opere e degli interventi per le reti idriche di distribuzione urbana, per la manutenzione ordinaria e la riduzione delle perdite delle cinque città capoluogo di provincia della nostra regione. Fondi stanziati con il Fesr 2007/2013 per un importo di circa 30 milioni di euro e che ancora ad oggi non si sono trasformati in cantieri”.

 

La proprietà – sostiene Carlo Guccione -  del sistema infrastrutturale (oggi in concessione a Sorical fino al 2034), delle dighe, dei potabilizzatori, di 6mila chilometri di condotte e 900 serbatori appartiene alla Regione Calabria. Questo dato di fatto non deve essere mai dimenticato”.