La tratta tra Praia e Reggio? Non pervenuta. E la linea ferroviaria ionica rimane circondata dal mistero, nonostante le rassicurazioni. 
Lo si evince dalle risposte fornite alla commissione Trasporti della Camera dei Deputati – rilasciate oggi per iscritto – dall’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Stefano Antonio Donnarumma, dopo essere stato audito lo scorso 2 febbraio. 

Due quesiti riguardavano da vicino le vicende calabresi legate all’alta velocità ed all’elettrificazione della Ionica presentate dal deputato Antonio Iaria, rappresentante del Movimento Cinque Stelle in commissione, su segnalazione di Vittoria Baldino. Uno è stata presentato per chiudere lumi sul lotto 6 dell’infrastruttura, Gioia Tauro - Reggio Calabria, fondamentale per connettere la linea ad alta velocità al ponte. L’altro è servito – almeno sulla carta – per comprendere i tempi di realizzazione del potenziamento tecnologico con annessa elettrificazione della linea ferroviaria ionica, peraltro chiusa al traffico ferroviario tra Sibari e Crotone da settembre scorso, e fino a Catanzaro da gennaio a giugno.  

Segmento calabrese dell’Alta velocità ancora «in fase di progettazione»

«La nuova linea AV Salerno - Reggio Calabria garantirà la continuità di un itinerario strategico per la connessione tra il sud e il nord e consentirà di incrementare i livelli di accessibilità alla rete Av e creare le condizioni per nuove opportunità commerciali per zone a elevata valenza territoriale, nonché offrire una velocizzazione dei collegamenti per la Sicilia attraverso l’interconnessione a Villa S. Giovanni», ha spiegato Donnarumma.
Com’è noto l’itinerario sarà suddiviso in lotti funzionali, «realizzabili per fasi in funzione dei finanziamenti a disposizione». Inoltre, lungo l’intero itinerario «è ipotizzata la realizzazione di alcune nuove fermate Av». Ad oggi il lotto 1° relativo alla tratta Battipaglia - Romagnano è in fase di realizzazione (link) mentre – spiega il numero uno di Ferrovie dello Stato alla commissione Trasporti della Camera «per il lotto 1B+1C, la tratta Romagnano - Praia è in corso l’iter autorizzativo e per il raddoppio Paola - Cosenza (galleria Santomarco) è in corso l’attività negoziale. Per i restanti lotti, tra i quali è inserito anche il Lotto 6 tratta Gioia Tauro - Villa San Giovanni - Reggio Calabria è in corso la progettazione e a valle di essa sarà possibile stimare costi e tempi di realizzazione dell’opera». Insomma, nessuna stima in termini temporali, tanto meno ecomico-finanziari. «Inoltre, essendo in corso il progetto che prevede la realizzazione del ponte sullo stretto di Messina, Rfi – evidenzia Donnarumma – ha avviato l’aggiornamento della progettazione degli interventi sulla base dei progetti preliminari sviluppati nel 2011 (ultimo aggiornamento del progetto) tenendo conto anche del futuro Lotto 6 della nuova linea AV/AC Salerno Reggio Calabria. Il collegamento della linea esistente con il ponte avverrà con la realizzazione di due coppie di nuovi binari, in parte in galleria, che sfioccheranno a partire dal limite di intervento delle opere di competenza della Stretto di Messina SpA per raccordarsi sia con Villa San Giovanni che con Reggio Calabria». Il tutto, ovviamente, futuribile, senza un quando.
Peraltro, l’ad di Ferrovie dello Stato non ha fatto alcun riferimento a tracciati, allo studio di fattibilità costato 35 milioni secondo cui la via migliore sarebbe quella passante per il nodo di Tarsia e non sul Tirreno. 

«Potenziamento ed elettrificazione della Ionica entro il 2026» 

Donnarumma ha corredato qualche dettaglio in più quando ha risposto al quesito sulla strada ferrata ionica, ormai ferma da settembre scorso, e senza che nessuno – da queste parti – abbia mai visto un solo operaio alle prese. La prospettiva è quella di riaprire a giugno, consentendo un’estate di mobilità, dopo aver inibito quella scorsa per lavori banditi, assegnati e avviati ma – ad occhio – non ancora realizzati. E con ottimismo si è spinto al 2026, termine ultimo per consegnare le opere finanziate con il Pnrr.
«Nel mese di settembre 2024 – sempre queste le parole del manager consegnate con un documento alla commissione parlamentare – sono stati avviati importanti lavori di upgrading tecnologico e potenziamento infrastrutturale della linea Jonica. Sulla tratta Sibari - Crotone sono inoltre in corso attività propedeutiche all'attivazione della tecnologia Ertms (European Rail Transport Management System) su complessivi 172 km di linea Sibari - Catanzaro. L’implementazione di questa tecnologia garantirà una maggiore affidabilità dell’infrastruttura determinando un miglioramento della regolarità della circolazione e della qualità del servizio». Per quanto riguarda le interruzioni, «data la complessità dei lavori necessari per l’upgrading tecnologico ed il potenziamento dell’infrastruttura ferroviaria, l’esecuzione degli interventi per l’estensione dei 112 km della tratta tra Sibari e Crotone, ha comportato la necessità di prevedere le lavorazioni in interruzioni notturne e in chiusure di linea distribuite su più anni, fino al conseguimento dell’attivazione prevista nel 2026, secondo le tempistiche Pnrr».
L’impostazione iniziale delle interruzioni continuative di linea era stata pianificata prevedendo una prima fase di chiusura nei mesi estivi del 2024 ed una seconda fase di chiusura nei mesi estivi del 2025. Il supermanager, però, ha svelato un dettaglio finora sconosciuto: «Una terza ed ultima fase nei primi mesi del 2026, rispetto alla scadenza di ultimazione dei lavori entro giugno 2026». Se, quindi, pendolari e viaggiatori ionici – sempre più sospinti tra le braccia dei vettori privati che operano su gomma, per mancanza di alternative – pensavano di chiudere i conti con le interruzioni del servizio ferroviario fino a giugno, a quanto pare si sbagliano di grosso. «La collocazione nei periodi estivi del 2024 e del 2025 – ha spiegato ancora – era stata individuata in relazione alla opportunità di salvaguardare il traffico pendolare» e poi «su esplicita richiesta avanzata nel corso del 2024 da parte della Regione Calabria», è stato condiviso di «rimodulare le indisponibilità di chiusura continuativa della linea escludendo i periodi estivi».
E così la chiusura della tratta Sibari-Crotone tra il 16 settembre ed il 20 gennaio scorsi, di cui nessuno sembra essersene accorto, è stata «ricollocata» per «garantire il ripristino del servizio commerciale prima dell’estate 2025». Inoltre, sfruttando queste interruzioni temporali del servizio ferroviario sulla Ionica, secondo Donnarumma «si stanno effettuando interventi di manutenzione e potenziamento infrastrutturale lungo la linea, in particolare a ponti, sottovia, binari e travate metalliche, sulla tratta Sibari - Mirto (che fino ad oggi nessuno ha mai visto, ndr) e sono stati già effettuati interventi di rinnovo di binari e deviatoi nelle stazioni di Gabella, Torre Melissa, Strongoli e Crucoli. La sospensione della circolazione sarà inoltre sfruttata anche per la realizzazione degli interventi di elettrificazione della tratta Sibari - Crotone avviati a fine 2024. Nel mese di dicembre 2024 sono stati consegnati e sono attualmente in corso i lavori (anche questi al momento invisibili a occhio nudo, ndr) relativi al Lotto 2a Elettrificazione Tratta Sibari - Crotone e al Lotto 2b Elettrificazione Tratta Crotone - Catanzaro Lido. Il cronoprogramma dei lavori prevede l’attivazione degli interventi ferroviari, per fasi, entro il 2026, in linea con gli obiettivi Pnrr». Infine, conclude il manager di Ferrovie dello Stato «da dicembre 2024 sono in corso le attività propedeutiche del Lotto 1 dell’elettrificazione e velocizzazione della tratta Lamezia Terme - Catanzaro Lido in pendenza del completamento della progettazione esecutiva delle restanti opere, con previsione di ultimazione delle opere ferroviarie ancora compatibile con il target Pnrr». Insomma, sulla carta tutto viaggia spedito. L’auspicio delle genti ioniche, però, è quello di intravedere – prima o poi – qualche operaio all’orizzonte.