I renziani calabresi a cena da Lotti ma il Pd regionale rischia un nuovo commissariamento

Magorno a Roma insieme a Irto, Iacucci e Alecci. L'incontro è servito a preparare il sostegno alla mozione Martina. In settimana arriveranno le decisioni sul congresso in salsa calabra

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di Riccardo Tripepi
10 gennaio 2019
14:18

Mercoledì prossimo a Roma si decideranno le sorti del Pd calabrese. È’ stata convocata in queste ore una riunione che vedrà la partecipazione dei vertici regionali e istituzionali del partito per affrontare la delicata situazione che si è verificata negli ultimi mesi. Si partirà ovviamente dal congresso regionale che è stato rinviato per assenza di candidature e per il rifiuto di Demetrio Battaglia a svolgere il ruolo di candidato unitario. Una situazione di impasse che si è aggravata anche dopo il ritiro del’ex ministro dell’Interno Marco Minniti dalla corsa verso la segreteria nazionale. Un abbandono che ha lasciato smarriti soprattutto i renziani che si erano già schierati su di lui: da Ernesto Magorno a Nicola Irto, passando per Antonio Viscomi e Giuseppe Falcomatà.

Proprio i renziani calabresi, anche in vista della riunione di mercoledì prossimo, hanno avuto un incontro riservato, a cena, con il plenipotenziario di Matteo Renzi, Luca Lotti. Quest’ultimo, nonostante i recenti dissapori con l’ex premier, rimane comunque il punto di riferimento dell’area e sta organizzando il sostegno alla mozione legata a Maurizio Martina. Alla cena con Luca Lotti hanno preso parte il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto, il senatore Ernesto Magorno, il vicesegretario provinciale del Pd di Cosenza Alessandro Porco, il presidente della Provincia di Cosenza Franco Iacucci e il sindaco di Soverato Ernesto Alecci. Quest’ultimo, come si ricorderà, era stato indicato come possibile nome per la segreteria regionale proprio da Luca Lotti.


 

Si sono fatte notare, ovviamente, le assenze del deputato Antonio Viscomi e del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà. Il primo, dopo l’abbandono di Minniti, sta rischiando l’isolamento, il secondo non ha ancora deciso come schierarsi dopo la rottura con Renzi e potrebbe fare la stessa fine. Il gruppetto, oltre ad organizzare la campagna sulla mozione Martina, cerca di capire come procedere anche in vista delle prossime elezioni europee e per il rush finale della legislatura che è legato a doppio filo alla delicata posizione del governatore Mario Oliverio, rimasto coinvolto nell’operazione “Lande Desolate”.

 

Il silenzio del partito sulla fase che sta vivendo la legislatura regionale è stato evidente e imbarazzante e potrebbe essere sciolto proprio nelle prossime giornate. Si tratta di un passaggio fondamentale anche in vista della futura ricandidatura del presidente che è schierato, insieme ai suoi uomini, sulle posizioni del governatore del Lazio Nicola Zingaretti. Dall’incontro di mercoledì, ovviamente, aspetta indicazioni anche la Commissione per il congresso che aspetta di capire come procedere per lo svolgimento dell’assise. Il tempo passa e, con la situazione sempre ferma al punto di partenza, il rischio di un commissariamento, quantomeno di transizione, appare essere sempre più elevato.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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