Il Pd prende le distanze da Oliverio. Sempre più lontana la ricandidatura

Dopo l'esplodere della nuova grana giudiziaria che coinvolge il governatore, la responsabile degli Enti locali dei democrat conferma la posizione dei big romani che non si vedono sul territorio da lunghi mesi

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di Riccardo Tripepi
7 maggio 2019
19:15
Mario Oliverio
Mario Oliverio

La nuova tegola giudiziaria che si è abbattuta sulla Regione rischia di lasciare il segno non solo sul finire della legislatura, ma anche in vista della prossima competizione elettorale.

 


Il governatore Mario Oliverio che era già stato costretto all’obbligo di dimora nell’ambito di “Lande Desolate” aveva già visto scendere le proprie quotazioni per la ricandidatura. Nessun big del partito, e soprattutto il neo segretario Nicola Zingaretti, si era fatto vedere durante la campagna per le primarie anche per questa delicata situazione che vedeva l’operato del presidente messo sotto la lente della Procura.

 

La debolezza del presidente era stata subito assaltata dagli oppositori interni, anche e soprattutto i consiglieri regionali non allineati, che hanno fatto traballare e non poco la maggioranza in Consiglio regionale. Del resto, anche in occasione dell’ultima seduta a palazzo Campanella i pochi punti all’ordine del giorno trattati sono stati frutto di un accordo con la minoranza che ha mantenuto il numero legale. Da molti mesi, infatti, e dopo l’abbandono dei vari Pasqua, Neri, Scalzo e Sergio e l’assunzione di posizioni critiche da parte di Guccione, Greco e Ciconte, la vita per il centrosinistra alla Regione è diventata assai complicata.

 

Né è servito ad una buona pubblicità per il governatore il nuovo scontro istituzionale con il ministro alla Sanità Giulia Grillo che ha portato Oliverio a disertare il Consiglio dei ministri che si è svolto a Reggio Calabria. Proprio quel Consiglio che ha ancora più commissariato la sanità calabrese mettendo in profonda discussione le scelte che l’attuale amministrazione ha compiuto in ordine alla scelta dei manager.

 

Adesso il nuovo caso giudiziario. Certo il governatore avrà modo di dimostrare la propria estraneità ai fatti, ma il polverone è già bello denso e sta tenendo a debita distanza dal territorio calabrese i big del Pd anche in occasione della campagna per le elezioni europee.

 

Anzi, proprio a poche ore dalla diffusione della notizia relativa alla nuova indagine, dal partito nazionale sembra arrivare una presa di distanza. L’Agenzia di stampa Italpress, con un take di qualche minuto fa, ha battuto una dichiarazione della responsabile nazionale del coordinamento del Pd Marina Sereni. «Seguiamo con attenzione e rispetto il lavoro degli inquirenti calabresi e auspichiamo che si faccia piena luce su eventuali episodi di malaffare. Il Paese, tanto più in una fase di difficoltà economiche e di ristrettezze della finanza pubblica, non può tollerare episodi di cattiva gestione. Il Pd è e sarà sempre in prima linea contro ogni forma di opacità e mancato rispetto delle regole. Confidiamo che la politica calabrese sappia valutare con serietà ed equilibrio la forma migliore per garantire gli interessi della Calabria e la piena funzionalità delle amministrazioni».

 

Dichiarazioni che sembrano confermare quanto trapelato in occasione dell’ultima direzione del partito e cioè che il commissariamento del Pd calabrese, attualmente affidato a Stefano Graziano, è destinato a prolungarsi e che la strada per la ricandidatura di Mario Oliverio si presenta sempre più in salita.

 

Riccardo Tripepi

Giornalista
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