«L'intervento della segretaria Elly Schlein agli Stati generali della montagna e delle aree interne, a Mormanno, unitamente al lavoro di rigenerazione e discussione del Pd calabrese offrono due importanti elementi di riflessione: la risalita della china attraverso una solida centralità delle persone e di ogni territorio e l'unità nella pluralità del Partito Democratico». A dichiararlo è Jasmine Cristallo, componente della direzione nazionale del Pd.

«Si tratta – si legge in una nota – di una via precisa per costruire, in autonomia e in sintonia, rispetto ai livelli superiori del partito, una alternativa, anche in Calabria, alla destra di Occhiuto e Meloni. Unità interna ed esterna, unione di intenti, visione condivisa e dialogo con tutte le forze progressiste. Sono questi i cardini attorno a cui sviluppare il metodo e la strategia per arrivare con dignità politica ai prossimi appuntamenti elettorali».

«Dunque – prosegue –, la costruzione dell’alternativa presuppone una discussione democratica, aperta, di visione, un impegno responsabile, generoso senza fughe in avanti di dirigenti guidati da interessi personali o correntizi. Coloro i quali insistono a schedarsi per corrente e credono di poter trascinare tutto il partito dentro posizioni isolate e forzate, sono democraticamente liberi di farlo, ma sappiano di star andando esattamente nella direzione opposta rispetto a quella indicata dalla segretaria nazionale. Coloro i quali utilizzano deleghe di segreteria nazionale per portare avanti personalissimi interessi correntizi, sappiano che stanno andando esattamente nella direzione opposta rispetto a quella indicata dalla segretaria nazionale».

E conclude: «In Calabria, il processo di rigenerazione ha preso, con la guida di Nicola Irto, la strada della condivisione e della partecipazione, della programmazione competente e della visione d’insieme, chi si pone fuori da tale metodo dovrà spiegare alla comunità democratica e ai calabresi, vittime delle politiche ciniche e bare della destra, il perché di questi tentativi di resistere al cambiamento».