Guerra di posizioni nel M5s: Parentela stoppa la candidatura della Nesci

Il coordinatore regionale ribadisce che le regole del movimento non lo consentono, ma la parlamentare di Tropea non molla e si rivolge a Grillo e Di Maio: «Concedetemi l’uso del simbolo»

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di E. D. G.
16 novembre 2019
18:17
Dalila Nesci e Paolo Parentela
Dalila Nesci e Paolo Parentela

«Le nostre regole e i nostri princìpi non consentono la candidatura di eletti con il Movimento 5 Stelle che siano in carica». Il messaggio di Paolo Parentela, deputato 5s incaricato da Luigi Di Maio di coordinare la campagna elettorale in Calabria, è diretto alla deputata Dalila Nesci, che oggi ha ribadito la sua intenzione di candidarsi alla presidenza della Regione Calabria.
Parentela ha diffuso una nota nella quale, pur non facendone il nome, parla direttamente alla parlamentare tropeana.
«Tutti i contributi sono utili e importanti – scrive -. Abbiamo bisogno di coesione, unità e capacità di sintesi. La Calabria è in una situazione tragica, più che drammatica, per causa del clientelismo e del familismo che hanno caratterizzato le varie amministrazioni regionali, soprattutto quella guidata da Mario Oliverio. Davanti a questa realtà occorre superare ogni individualismo e bisogna dimostrare la differenza dagli altri con un progetto politico innovativo e credibile, quale quello che stiamo costruendo con tanta pazienza, fiducia e determinazione».

 


Due pesi, due misure

Dunque il richiamo alle regole interne, quelle che vietano a chi ricopre una carica elettiva di lasciare a metà il proprio mandato per fare altro. Regola però minata dalla vicenda del vice ministro alle Infrastrutture Giancarlo Cancelleri, che per andare a Palazzo Chigi ha lasciato l’Assemblea regionale siciliana. Obiezione che Nesci utilizza spesso per invocare una deroga. Ma Parentela, dopo ribadito la posizione di Di Maio sul punto, che aveva già escluso la possibilità in Calabria, invita coloro che hanno ambizioni di candidatura «a spendere le loro energie per il bene della comunità calabrese». «È questa la nostra sola priorità, specie in questa fase di confusione e rimescolamento che interessa i vecchi partiti e non ci riguarda affatto».

 

Nesci non molla

Un botta e risposta a distanza, quindi, visto che poche ore prima Nesci aveva rilanciato la sua ambizione con un post sul suo blog. «Dire sì alla mia candidatura – ha scritto - significherebbe sostenere una giovane donna, in un percorso politico che sia responsabile, pragmatico e trasparente, di aggregazione civica trasversale, aperto a tutti».
Nesci ha poi chiesto «pubblicamente a Di Maio e Beppe Grillo, che detengono il simbolo del M5s, questa possibilità». «Credo – ha continuato - che il M5s abbia ancora l’opportunità di dimostrare di essere una speranza lavorando a una candidatura limpida e politicamente forte. Aggiungo che ne ha il dovere. Che siamo in colpevole ritardo è vero. Ma chi fra noi conferma la teoria del disimpegno e cioè che è meglio non presentarsi al cospetto degli elettori, dopo 10 anni di Movimento, sta candidamente affermando che il nostro progetto politico in Calabria è fallito. Serve coraggio e cuore aperto per affrontare questa tornata elettorale per non condannare altre generazioni di calabresi all’emigrazione, per non contribuire alla desertificazione economica e culturale dei nostri territori, per non uccidere la speranza».
Poi una replica a chi l’accusa di volersi assicurare altri 5 anni di “poltrona”, quantomeno come consigliere regionale.
«Questi sono legittimi retropensieri di chi non mi conosce – ha ribattuto dal web Nesci -. C’è da rispondere al grido di dolore e voglia di rinascita della mia regione. Non mi sto candidando per millantare potenza, io mi candido a rappresentare i calabresi nella regione in cui sono nata e mi sono laureata e dove sono stata già eletta parlamentare, consapevole che c’è un rischio serio di non presentazione della lista da parte del M5s».

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