«O ragazza dalle guance di pesca, o ragazza dalle guance d'aurora, io spero che a narrarti riesca, la mia vita all'età che tu hai ora». Inizia e si conclude così, con l’auspicio di un vecchio partigiano disposto a raccontare la sua esperienza ad una giovane ragazza, la prima strofa del celebre brano “Oltre il Ponte”, di Italo Calvino, una canzone dedicata alla Resistenza da cui a Paola è stato tratto il titolo per una manifestazione che, alla vigilia del 25 Aprile, l’associazione Colpo avrebbe voluto svolgere su suolo pubblico, tra concerti e iniziative culturali, per coinvolgere la cittadinanza e le nuove generazioni alla conoscenza del frangente storico che, più di ogni altro, ha determinato la configurazione dell’Italia così come oggi la conosciamo.

Ma a quanto pare, nella città del Santo, narrare la vita dei ventenni che si opposero al nazifascismo, a quanti oggi sarebbero loro coetanei, è un’attività non condivisa dalla multicolorata amministrazione comunale, che benché abbia al suo vertice un sindaco ex capogruppo socialista, è composta in larga parte da frange di una destra saldamente ancorata alla fiamma tricolore, che dopo un tira e molla relativo alle autorizzazioni per lo svolgimento dell’iniziativa, prima concesse dal vicesindaco e poi negate dal primo cittadino senza alcuna spiegazione, sono state riconcesse, alle 4 del pomeriggio del giorno stesso della manifestazione, quando però era troppo tardi per allestire qualsiasi tipo di intrattenimento.

La dinamica della convulsa serie di colpi di scena ha preso avvio quando gli organizzatori hanno protocollato in municipio una richiesta per dare vita all’iniziativa, istanza accolta in prima battuta dalla vicesindaco Maria Pia Serranò già durante la fase di presentazione della domanda, lo scorso 18 aprile. Cinque giorni più tardi, però, si è avuto il ripensamento del sindaco Giovanni Politano, che tramite Pec ha informato i ragazzi di Colpo, che «per la manifestazione  denominata “Oltre il Ponte” […] non è stata concessa autorizzazione».

Senza specificare alcuna ragione, il primo cittadino ha quindi stabilito che i giovani non potessero più mettere in piedi la loro kermesse sul suolo pubblico, ragion per cui - dopo un’assemblea straordinaria convocata nell’immediatezza del diniego di Politano - i componenti dell’associazione hanno deciso di svolgere ugualmente la data, spostando all’interno dei locali della sede ogni attività.

Resi di dominio pubblico il disagio e l’imbarazzo  per l’accaduto, i ragazzi e le ragazze di Colpo si sono rimboccati le maniche per dare modo all’iniziativa di prendere corpo, nel mentre - però - dalle parti del comune si è data alla stampa una nota che, anziché dissipare i dubbi, ha ulteriormente alimentato polemiche, perché totalmente priva di elementi capaci di giustificare la decisione assunta con il diniego alla manifestazione, e tuttavia densa di riferimenti ad una presunta «strumentalizzazione di natura politica» assunta dalla vicenda.

Infine, a poche ore dall’avvio del programma di eventi previsti per celebrare l’attesa della Liberazione, una nuova comunicazione municipale, dapprima “ufficiosa” e successivamente “ufficiale”, ha dato il definitivo via libera alla kermesse, che però a quel punto - mancando l’allestimento del palco per fare esibire i musicisti - non è stato più possibile far svolgere all’aperto.