La sospensione di Michelangelo Spataro dall’incarico di assessore, intervenuta in applicazione della Legge Severino dopo la condanna in appello nell’ambito del processo Tesi, ha riaperto a Palazzo dei Bruzi lo spazio per operare un nuovo ritocco in seno alla giunta. Mario Occhiuto per il momento ha trattenuto le deleghe alla pianificazione urbana e alla mobilità. Ma il prolungarsi della sospensione determinerà probabilmente l’ingresso di un nuovo membro nell’esecutivo.

L'ingresso in giunta di Salerno frenato da Silvia Lanzafame

Il sostituto naturale di Spataro sarebbe Carmelo Salerno, non tanto e non solo perché eletto nella medesima lista di Forza Italia. Il coordinatore provinciale è anche conoscitore della materia, avendo ricoperto in passato l’incarico di presidente dell’Amaco. Ma, per effetto della incompatibilità delle cariche di consigliere comunale e di assessore, l’eventuale approdo in giunta di Salerno comporterebbe l’entrata nel civico consesso della prima dei non eletti, Silvia Lanzafame. La giovane presidente provinciale dell’Associazione Italiana Dislessia, riscosse ben 279 preferenze, un risultato di assoluto rilievo. Silvia Lanzafame però, è la nipote di Fabio Gallo, del Movimento Noi, da tempo in rotta di collisione con l’amministrazione di Palazzo dei Bruzi. L’ex ballerino non perde occasione per criticare l’operato del sindaco, insieme a Giuseppe Cirò, passato dall’altra parte della barricata dopo il suo allontanamento dal ruolo di capo segreteria di Mario Occhiuto, in conseguenza della inchiesta giudiziaria in cui è rimasto coinvolto per la presunta cresta sui rimborsi.

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In pole l'architetto Mario Capalbo

Ad un ruolo in giunta aspira anche Massimo Bozzo, addetto alla segreteria del sindaco, con particolare riferimento alle azioni attinenti la salute, l’ambiente e il randagismo canino. Più accreditata invece la pista che conduce all’architetto Mario Capalbo, costretto nel novembre scorso a rinunciare alla nomina a dirigente esterno del settore ambiente ed edilizia privata a causa di una incompatibilità. Capalbo, ex socio di Mario Occhiuto, per lungo tempo al timone di Amaco, potrebbe poi essere revocato se la Cassazione dovesse riabilitare Spataro e consentirgli di riprendere il suo posto a Palazzo dei Bruzi. 

Salvatore Bruno