“Ormai è tipico di una certa irrispettosa e istituzionalmente scorretta sinistra, a tutti i livelli, non riconoscere le buone prassi e la corretta gestione messe in atto dalle amministrazioni che hanno preceduto quelle a sigla Pd”. Lo afferma in una nota il senatore Antonio Caridi, del gruppo Grandi autonomie e libertà.

 

“Ultimo in ordine di tempo – afferma Caridi – il caso della sottoscrizione del contratto relativo alla costruzione dell'ospedale della Piana: il progetto per la realizzazione dei tre nuovi ospedali calabresi è stato fortemente sostenuto dalla giunta di centrodestra (che solo da pochi mesi ha lasciato la guida di questa Regione) che ha dovuto superare non poche difficoltà, assumendosi spesso scomode responsabilità, prima di poter raggiungere l'obiettivo: dotare la Calabria di tre nuovi presidi al passo coi tempi e con le mutate necessità territoriali”.

 

“Un lavoro lungo e silenzioso – prosegue - fatto di atti concreti supportati da una politica lungimirante che ha consentito all'attuale governo regionale di arrivare alla firma del contratto. Ecco perché una forma, forse ormai estinta, di garbo istituzionale avrebbe imposto quanto meno il riconoscimento del lavoro svolto fin qui dalla giunta Scopelliti piuttosto che l'indebita appropriazione del lavoro altrui. Non è negando il ruolo di chi lo ha preceduto che il presidente Oliverio renderà pregevole e incisivo il suo operato. A quasi quattro mesi dal suo insediamento, i calabresi attendono ancora di conoscere i progetti del neo governatore e la sua idea di Regione, in una fase che appare sempre più chiaramente improntata a un enorme vuoto politico e amministrativo”.

 

“Noti appaiono, invece, i conflitti che dominano il rapporto tra il governo Oliverio e quello nazionale, solo formalmente accomunati dal simbolo del Pd, che giorno dopo giorno, palesa grandi difficoltà nel tenere insieme le anime eterogenee dei suoi dirigenti. Da troppo tempo, infine, si sente il presidente Oliverio, forse incoraggiato dai suoi fedelissimi collaboratori, pontificare su decisioni da prendere in materia di sanità (si veda l' annunciata costituzione di una Asp regionale). Ebbene, è il caso che qualcuno gli ricordi che, in forza di un commissariamento della sanità ancora in atto, l'intera giunta (presidente in testa) nonché il consiglio regionale, non sono autorizzati ad assumere alcuna decisione nè provvedimenti di qualsivoglia natura in questo settore, se non in sintonia con il piano di rientro, pena l'impugnazione. Se ne faccia dunque una ragione – conclude Caridi – e concentri le sue energie su altri ambiti dell'amministrazione, ormai bloccata da una maggioranza incapace di prendere anche le più elementari decisioni”.