«Mangialavori pensa di essere l'imperatore di Vibo, ma non è altro che un visconte dimezzato, ed abituato com'è ad avere intorno servi ossequiosi non regge il confronto politico e la butta in caciara. Capisco che preferisca parlare d'altro piuttosto che del disastroso modello Vibo che ha autorevolmente firmato in questi lunghi anni». È questo l’incipit del nuovo capitolo dello scontro tra il senatore di Forza Italia Giuseppe Mangialavori e il consigliere regionale Michele Mirabello.

 

A parlare è quest’ultimo che nel suo intervento, tra l’altro rassicura sulle sorti del reparto che, afferma, «non chiuderà». Per l’esponente Pd, l’atteggiamento da lui imputato a Mangialavori, «è l'evidente motivo per cui in una campagna elettorale in cui ha scelto di defilarsi, per non incorrere nelle naturali obiezioni rispetto al suo disastroso e rovinoso operato, preferisca oggi parlare di sanità senza peraltro centrare in alcun modo il merito dei problemi. Per tranquillizzare dunque il mio nervoso interlocutore, che appena qualche ora fa, forse imbeccato dal suo sindaco ombra, bollava come “ridicole” le mie iniziative politiche, (seguito a ruota dall'aspirante sindaca collezionista di gaffes, che peraltro pare faccia fatica a capire di cosa parla), volevo comunicare che, proprio a seguito dell'incontro di stamane presieduto dal presidente Oliverio, è stata definitivamente scongiurata ogni ipotesi di chiusura del reparto di ortopedia».

 

Mirabello, a tal proposito afferma che «sono state in effetti già predisposte tutte le procedure necessarie ad attivare alcune convenzioni con altre aziende sanitarie della Calabria, e già acquisite le disponibilità di primari e medici ortopedici, al fine di garantire, proprio con l'urgenza che invocavo, già da lunedì prossimo, e nelle more dell'espletamento dei concorsi, a partire da quello per il primario di ortopedia, il prosieguo delle attività, le sedute operatorie e dunque il servizio per i cittadini. È un risultato importante e non scontato - conclude il consigliere regionale -, che consente di superare le criticità immediate ed al contempo rappresenta la migliore risposta agli insulti ed al qualunquismo della destra vibonese e del grumo di potere negativo che continua ad aleggiare come una cappa sulla città capoluogo».