L'ex presidente della Regione contesta la ricostruzione dei fatti portata avanti dai democrat: «Sarebbe bene che ti informassi su come sono andate veramente le cose prima di esprimere giudizi»
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Mario Oliverio risponde a Piero Fassino che, nella serata di ieri, ha rilasciato una lunga intervista al nostro network in vista della sua visita di oggi in Calabria. L’ex ministro e dirigente del Pd in un passaggio dell’intervista sostiene che bene ha fatto il Partito democratico a non permettere all’ex presidente della Regione Calabria di iscriversi al partito. «Sarebbe stato e sarebbe opportuno che un dirigente autorevole e di lungo corso quale tu sei, conservasse la prudenza ed il distacco necessari prima di spingersi in giudizi sulle situazioni locali evidentemente condizionati da informatori strumentali e interessati. Sarebbe quanto meno opportuno informarsi bene su come sono andate le cose nel 2021 ovvero alle elezioni regionali successive a quelle del 2020 allorché, malgrado l’ostracismo nei miei confronti, una lista da me sostenuta nella coalizione con il Pd, elesse tre consiglieri regionali».
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«Analoga situazione si presentò nel 2021 ma ad opera di alcuni consiglieri regionali uscenti, in primis l’attuale capogruppo Bevacqua esponente della ex(?) corrente Franceschini, preoccupati di garantirsi un posto sicuro in Consiglio Regionale e di non correre rischi, fu opposto un netto rifiuto ad una lista che avrebbe contribuito ad allargare la coalizione e magari consentito una maggiore e più qualificata presenza in Consiglio Regionale». «Delucidazioni in tal senso potrebbe fornirtele Francesco Boccia, responsabile nazionale degli enti locali, che il giorno prima della scadenza per la presentazione delle liste in un incontro con il sottoscritto a casa mia, alla presenza di dirigenti locali del Pd, aveva registrato positivamente la nostra piena disponibilità a convergere nella coalizione, anche se rabberciata e debole, con il Pd. Cosa che, come ho ricordato, era già avvenuta l’anno precedente con Callipo candidato Presidente. È stato Boccia la sera stessa a doverci comunicare l’indisponibilità di alcuni candidati nella lista del Pd ad avere nella coalizione una lista da noi sostenuta».
«Mi sembrava di aver capito che questo fosse un congresso costituente. Per questa ragione si è proceduto persino a cambiare lo statuto del Pd, anche per consentire ad alcuni candidati a segretario di poter partecipare e competere, rimuovendo ogni impedimento formale. Altrettanto è stato possibile per i compagni di Art. 1 e per altri soggetti singoli e associati che hanno aderito alla costituente e partecipato alla prima fase congressuale pur essendosi candidati in coalizioni e liste diverse e contrapposte al Pd in recenti competizioni elettorali». «In Calabria risultano regolarmente iscritte al Pd ed hanno votato nella prima fase congressuale, persone candidate con il centrodestra in recenti elezioni regionali ed amministrative. Fatti che sono stati evidenziati alle Commissioni per il Congresso e sono stati oggetto di notizie di stampa».
«Tra l’altro io il 2021 non ero neanche tesserato al Pd. Infatti già dal 2019 a seguito delle note vicende giudiziarie che mi hanno riguardato, e dalle quali sono stato assolto con formula piena ed uscito a testa alta, avevo deciso di non prendere la tessera anche per tenere al riparo il Pd». «È bene che anche tu, caro Fassino sappia, che io ho deciso di non opporre ricorso avverso la mancata iscrizione alla piattaforma per partecipare alla costituente. Potrei partecipare il 26 prossimo alle primarie ma non credo che lo farò. Volendo potrei chiedere la tessera del 2023. Mi fermo qui anche se potrei continuare nell’elenco di tante contraddizioni alcune delle quali espressione di inqualificabile ed evidente degenerazione». «Lascio a te valutare se questo è l’approccio giusto per caratterizzare un congresso, non dico costituente, ma anche ordinario di una qualsivoglia formazione politica che non sia condizionata da elementi, interessi e fattori che dovrebbero porre qualche interrogativo».
«Io ho chiesto di aderire alla “costituente” a seguito dell’invito fattomi da Gianni Cuperlo che ringrazio e che avevo deciso di sostenere da esterno. Ah, dimenticavo di dirti un fatto davvero singolare ma significativo: dopo aver chiesto io di aderire alla “costituente”, si è proceduto a cancellare dall’anagrafe degli iscritti anche altri amici e compagni che risultavano regolarmente iscritti, alcuni da qualche mese e ad altri ancora si è opposto tacito rifiuto. Sono fatti sui quali sono costretto a scriverti perché tu possa conoscere qual è il clima che caratterizza la situazione ed il congresso costituente in Calabria». «Ci conosciamo da lungo tempo e non sarà certo una collocazione congressuale, tanto meno una dichiarazione di circostanza, evidentemente dettata per corrispondere ad esigenze localistiche e correntizie, ad incrinare il rispetto e la mia stima nei tuoi confronti».