Le dimensioni contano, e Oliverio questa sera a Catanzaro ha voluto mostrare ai vertici regionali e nazionali del partito quanto è grande il suo consenso. Almeno tra i fedelissimi, circa 150 circoli democrat e un centinaio di sindaci che hanno affollato il teatro comunale per dare forma compiuta alla frattura, forse ormai insanabile, con il segretario nazionale Nicola Zingaretti e con i suoi portavoce a Sud, il commissario regionale Stefano Graziano e il responsabile per il Mezzogiorno, Nicola Oddati. Del tutto sordi all’ultimatum degli ultimi due («Chi partecipa alla manifestazione è fuori dal partito»), i segretari cittadini ed i sindaci vicini a Oliverio hanno fatto quadrato intorno al governatore, ribadendo insieme a lui che è e resta (ri)candidato alla presidenza della Regione.
Nel corso della serata ci sono stati numerosissimi interventi, con il diretto interessato che ascoltava in prima fila. Il leitmotiv era sempre lo stesso: Oliverio ha lavorato bene, Oliverio sarà ricandidato.
Quando è toccato a lui, il governatore ha tirato le somme della serata in un tripudio di applausi e, paradossalmente, circondato da simboli del Pd: «Stasera – ha detto – ho sentito tanti interventi e in tutti è stata espressa preoccupazione perché c’è chi vorrebbe consentire ad un’organizzazione che è parte della comunità calabrese di fare le proprie scelte».
Poi, rivolto direttamente al commissario del partito, ha stigmatizzato le sue minacce di espulsione. «Non so da quale esperienza viene Graziano – ha sottolineato -, ma so che nella vita dei partiti democratici non si sono mai minacciati gli iscritti di metterli alla porta se partecipano a una manifestazione».

 

Dal canto loro, i partecipanti hanno approvato un documento che hanno promesso di consegnare al segretario nazionale corredato da circa 5mila firme. Nel documento, letto dal segretario del circolo Pd di Cirò Marina, Giuseppe Dell’Aquila, in apertura dell’incontro, l’assemblea ribadisce il pieno sostegno al governatore e rigetta qualunque ipotesi di accordo con i 5 stelle.
«I fatti e i comportamenti messi in campo in questi anni nel corso del lavoro della Giunta regionale guidata dal presidente Mario Oliverio – si legge - costituiscono uno dei motivi fondanti per la costruzione di un nuovo programma e di rinnovati obiettivi per un secondo mandato alla guida della Regione Calabria, con una coalizione di centrosinistra e forze civiche espressione delle positive esperienze realizzate in questi anni con gli amministratori locali, gli studenti universitari, il mondo dell’imprenditoria e della cultura. La linea, al contrario, di riprodurre automaticamente l’esperienza del Governo nazionale nei territori regionali, si appalesa al momento velleitaria e portatrice di contraddizioni. Peraltro tutto ciò senza considerare la specificità della situazione calabrese, dove l’ipotesi di un’alleanza tra Pd e 5 Stelle è accompagnata da un giudizio offensivo e calunnioso da parte dei 5 Stelle sul Pd».