Bye bye vitalizi! Di Maio esulta ma c’è il rischio di una pioggia di ricorsi

L’ufficio di presidenza della Camera ha approvato la delibera del presidente Roberto Fico che prevede il ricalcolo degli assegni in base al metodo contributivo. Forza Italia si astiene: «Italiani ingannati»

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di Redazione
12 luglio 2018
17:57

Palloncini gialli e bottiglie di champagne: così il M5s festeggia in piazza di Montecitorio, davanti al Parlamento, l’abolizione dei vitalizi. «Stiamo cancellando un privilegio non un diritto e quando si fa qualcosa per le persone è giusto festeggiare», dice Francesco Silvestri, vice capogruppo alla Camera ai militanti.
«Il regalo più bello che potevamo fare agli italiani nei primi 100 giorni di governo è quello tagliare per sempre gli inutili costi della politica - afferma invece Gianluca Castaldi, senatore M5S -. E lo facciamo concretamente, partendo dai vitalizi, privilegi senza capo né coda. La musica è cambiata e lo stiamo facendo capire sin dalle prime "note"».

 


Dal canto suo Luigi Di Maio, rilancia l’hashtag #ByeByeVitalizi: «Per quanto tempo abbiamo aspettato che questi privilegi venissero cancellati! - ha affermato -. Oggi è una giornata storica, almeno per il simbolo che rappresenta questa decisione che dopo oltre 30 anni sancisce un principio chiaro, se hai versato i contributi allora il vitalizio ti spetta, se non hai versato no. Ora ci siamo, un sogno diventa realtà». Il vicepremier ha anche parlato di «una conquista di civiltà», spiegando che «celebreremo questo avvenimento a Roma, alla Camera e invitiamo tutta Italia a festeggiare con noi. Perché è una festa per tutto il Paese».

 

Di Maio ha aggiunto poi che le pensioni d’oro saranno tagliate «anche sopra i 4.000 euro, per coloro che non hanno versato i contributi a sufficienza». Fino ad oggi si era parlato della soglia di 5.000 euro. «L’obiettivo è quello di tagliare le pensioni d’oro - ha spiegato - per ridare alle minime. Il provvedimento è già pronto e sarà il passo successivo dopo il taglio ai vitalizi».

 

La delibera approvata oggi alla Camera (9 voti Lega-M5s, 1 Pd e 1 Fratelli d’Italia, mentre FI si è astenuta) prevede che il taglio dei vitalizi per gli ex parlamentari sia effettivo a partire dal primo gennaio 2019. Lo ha detto il presidente della Camera Roberto Fico al termine dell’ufficio di presidenza della Camera. Precedentemente l’entrata in vigore prevista era stata fissata al primo novembre di quest’anno.

 

«Non sono preoccupato di un’eventuale bocciatura della Corte costituzionale - ha aggiunto -. Ho scritto una delibera forte, sostanziale e sostanziosa che riapra ad un’ingiustizia facendo proprio un principio costituzionale per cui tutti i cittadini sono uguali».

 

Anche Matteo Salvini è intervenuto sulla questione, affermando che il taglio dei vitalizi a 1.240 ex parlamentari «rappresenta lo stop a vecchi e assurdi privilegi».

 

Critica solo Forza Italia, che ha spiegato la sua astensione sostenendo in questo modo: «Siamo a favore del taglio ai vitalizi - hanno commentato vicepresidenti, questore e segretario d’Aula e capogruppo in una nota - ma contrari ad imbrogliare gli italiani. Oggi non assistiamo alla fine dei vitalizi come sostengono i Cinque Stelle, ma al futuro arricchimento degli ex parlamentari e dei loro avvocati. Approvare una delibera che nasce già viziata da incostituzionalità costringerà infatti la Camera dei deputati ed i suoi organi a doversi difendere in giudizio dalla pioggia di ricorsi che sono già pronti sulle scrivanie degli avvocati. A rimetterci, alla fine, saranno quindi sempre le tasche degli italiani. C’è dunque poco da festeggiare».

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