Il Pd consegna l’avviso di sfratto a Oliverio. Oddati: «Serve una candidatura di rottura»

Il responsabile nazionale per il Mezzogiorno del partito usa parole inequivocabili per rimarcare quanto già lasciato intendere dal segretario nazionale: serve un nome nuovo per affrontare le prossime elezioni regionali. Il governatore, che intende vendere cara la pelle, ha già avviato l'iter delle primarie istituzionali previste dalla legge regionale

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di Riccardo Tripepi
3 agosto 2019
19:05
Mario Oliverio, Nicola Oddati e Nicola Zingaretti
Mario Oliverio, Nicola Oddati e Nicola Zingaretti

Dopo il preavviso, arriva lo sfratto. Il preavviso lo aveva dato Nicola Zingaretti dopo l’esplodere dell’ennesima grana giudiziaria che ha portato ai domiciliari il capogruppo del Pd in Consiglio regionale Sebi Rome. Lo sfratto arriva oggi, notificato dal responsabile per il Mezzogiorno della segreteria nazionale del Pd Nicola Oddati.

Mario Oliverio assai difficilmente sarà il candidato del Pd alle prossime elezioni regionali. Le parole di Oddati a tal proposito non lasciano margini ai dubbi: serve una candidatura nuova che sappia cogliere l’esigenza di rinnovamento che chiede la società calabrese.


«Abbiamo più volte espresso preoccupazione per il clima politico in Calabria. È opinione della segreteria nazionale che bisogna avere la forza e il coraggio di cambiare e innovare. In questi 5 anni riconosciamo che si è fatto uno sforzo per dare un volto nuovo alla Calabria e che ci sono risultati importanti prodotto dall'azione di governo della giunta guidata da Mario Oliverio. È tuttavia evidente che, di fronte alla forza ed al pericolo rappresentato dalla destra, dobbiamo fare il massimo sforzo di unità e condivisione e lavorare ad una candidatura che sappia cogliere il sentimento di rinnovamento che la società calabrese ci chiede di rappresentare. Ci auguriamo che tutti, con senso di responsabilità, aiutino questo processo».

 

L’iter per arrivare a un candidato di superamento è ormai partito. E del resto anche lo stesso Oliverio pare essersene accorto, tanto da aver messo in moto il meccanismo delle primarie istituzionali durante l’ultima riunione di giunta. Riunione che ha avuto luogo proprio nello stesso giorno, poche ore dopo, rispetto all’esplodere dell’operazione “Libro Nero” che ha visto coinvolto Sebi Romeo. Un messaggio chiaro quello del governatore al suo partito: la sua candidatura sarà in campo anche alla guida di una coalizione civica. Il presidente, inoltre, pare disposto anche a giocare sulla data delle regionali, magari anticipandole il più possibile, per ridurre i margini di manovra della segreteria nazionale e dei suoi oppositori sul territorio.

Si attende adesso che, dopo questa lunga serie di messaggi e avvisi, dalla segreteria nazionale arrivino decisioni formali. Considerato anche che la federazione calabrese continua ad essere commissariata e difficilmente arriverà a congresso prima del prossimi appuntamento elettorale.

Giornalista
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