«La Ss106 è un progetto e un obiettivo ambizioso, primo punto della “Vertenza Calabria”, che si può e si deve perseguire con l’impegno di tutti. Mai su quest’opera c’è stata un’attenzione così trasversale tra tutti gli attori politici e sociali. Questo è il momento».

Così il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto nell’attesa informativa davanti ai consiglieri regionali che ha aperto la seduta odierna a Palazzo Campanella. Lo ha fatto sottolineando a più riprese come la Calabria abbia «un credito straordinario nei confronti del Governo su sanità, infrastrutture e tutti i temi che riguardano i diritti dei calabresi».

Chiede quindi alle forze politiche un «atteggiamento costruttivo – di differenziazione sì, ma mai di pregiudizio – rispetto alle iniziative del governo regionale. Atteggiamento – dice - che ahimè ho riscontrato solo fuori dai luoghi della politica».

Tornando ai temi della Vertenza Calabria, Occhiuto ribadisce come «abbiamo chiesto che ci sia certezza sulle risorse». Il tema è quello della Zes, che si trascina dietro altre infrastrutture collegate. «Coi sindacati faremo un’operazione di moral suation, perché credo possa essere la più importante d’Italia. Occorre in questo senso un grande piano di attrazione degli investimenti, ma anche la collaborazione di tutti. Il progetto del rigassificatore, in questo senso, è importante anche per sviluppare l’area retroportuale di Gioia Tauro. Il rigassificatore produrrebbe un terzo del gas che oggi l’Italia importa dalla Russia. La piastra del freddo poi, sarebbe una grande opportunità. È il triplo di quella di Porto Empedocle e potrebbe essere una infrastruttura che potrebbe fare insediare un grande distretto del freddo capace di surgelare prodotti per la metà di quelli che servono in Europa».

Interventi che, sottolinea Occhiuto, non vedrà lui realizzati, intestandosi quindi una visione di lungo respiro per lo sviluppo della nostra regione. Garantire le risorse occorrenti per l’alta velocità ferroviaria è l’altro obiettivo minimo della Vertenza. «Finanziato per 1,8 mld di euro dal Pnrr e per 9 dal Fondo complementare, occorrono altre risorse - per Occhiuto - per completare l’opera in terra di Calabria».

Il capo dell’esecutivo, poi, ha ricordato come i sindacati hanno chiesto al governo regionale un impegno nella direzione di lavorare col governo nazionale per semplificare i processi per sviluppare le energie rinnovabili. «La Calabria è una ricchezza. Produciamo tre volte l’energia che consumiamo», ha detto Occhiuto che poi si è soffermato sulla sanità.

«Sul tema della sanità il confronto va esteso ai sindacati delle organizzazioni che operano negli ospedali. Ci stiamo impegnando per velocizzare la spesa, ma poi dobbiamo riempire di medici e infermieri i presidi sanitari». Occhiuto parla anche di scarsa attrattività della sanità regionale calabrese. «Noi paradossalmente non avremmo bisogno di sfondare il tetto perché abbiamo risorse a sufficienza per assumere 2500 tra medici e infermieri. Certo nella nostra sanità ci sono mille micro centri di potere che non permettono di centrare gli obiettivi. Che succede però? Se bandiamo i concorsi, non si presenta nessuno. Le procedure a tempo indeterminato sono molto più lunghe rispetto a quelle a tempo determinato. E questo devono permetterci di fare, assunzioni a tempo indeterminato».

Sulle modifiche alla legge regionale 25 giugno 2019, n. 29 relativa alla “ Storicizzazione delle risorse del precariato storico” il governo regionale ottiene un’ampia maggioranza che comprende il voto favorevole di Partito democratico, Movimento 5 stelle e «l’astensione tecnica» del gruppo de Magistris presidente.

In realtà tanto il capogruppo Ferdinando Laghi, quanto i colleghi di opposizione Amalia Bruni (Misto) e Raffaele Mammoliti, hanno lamentato il poco coinvolgimento rispetto ad un provvedimento di tale portata che ha l'obiettivo di ridurre il precariato mediante un percorso di contrattualizzazione e/o stabilizzazione che comprende anche i lavoratori di cui alla l.r. 15/2008, in linea con la ratio legis di cui alla legge regionale n. 29/2019, accompagnando gli stessi lavoratori che saranno contrattualizzati a tempo indeterminato.

Si prevede, in particolare, per i lavoratori contrattualizzati con Azienda Calabria Lavoro, da più di 24 mesi a tempo determinato, l’accesso a procedure amministrative che permettano di contrattualizzare gli stessi a tempo indeterminato. Il bacino a cui si riferisce è costituito da 646 unità, di cui n. 70 in servizio presso Azienda Calabria Lavoro con contratto a tempo determinato, n. 576 in servizio presso altri Enti utilizzatori e Comuni.

E se Raffaele Mammoliti (Pd) parla di «miopia politica» che fa valere la forza dei numeri richiamando ogni parte politica ad assumersi le proprie responsabilità coerentemente alle decisioni che assume, per Katya Gentile (FI) si sta cercando di coinvolgere il più possibile sui grandi temi tutti i consiglieri, attraverso le Commissioni. Parla quindi di «motivi di urgenza» per giustificarne il mancato passaggio: «Dobbiamo dare atto a giunta e maggioranza di stare lavorando per sciogliere nodi atavici».