Jole Santelli prova a correre ai ripari. L’abbandono di Pino Galati confluito in Ala, la possibile creazione di gruppi di verdiniani nelle varie Istituzioni calabresi (così come già avvenuto a Lamezia) e il timore di perdere la leadership interna, hanno indotto la coordinatrice regionale a ridisegnare l’organigramma azzurro calabrese. La fretta, però, potrebbe essere stata cattiva consigliera. Intanto perché, a norma di statuto, le nomine non potrebbero essere fatte dalla coordinatrice regionale. L’unico a poter fare nomine è sempre e soltanto Silvio Berlusconi insieme all’Ufficio di presidenza nazionale di Forza Italia. Probabilmente la Santelli sperava di vedere ratificate le sue decisioni già dalla riunione dell’Ufficio di presidenza prevista per domani a Roma. L’incontro, però, è saltato. E’ chiaro tuttavia che la Santelli per agire in questo modo deve aver avuto il via libera dal Cavaliere in persona, chissà magari in occasione della festa per l’ultimo compleanno di re Silvio, alla quale la pasionaria calabrese risultava tra gli invitati.
Ma più che l’aspetto formale, a preoccupare è il dato politico. La Santelli ha fatto delle scelte che sembrano davvero fuori logica e non per lo spessore o la capacità politica dei prescelti. Il nuovo coordinatore provinciale di Catanzaro è Mimmo Tallini, consigliere regionale di grande esperienza, ma attualmente fuori dal gruppo di Forza Italia a palazzo Campanella. Uguali considerazioni possono farsi per Giuseppe Mangialavori a Vibo Valentia. Mangialavori, infatti, è stato eletto in Consiglio regionale nella lista denominata “Casa delle Libertà” che pur essendo una lista satellite di Forza Italia, non coincide con il partito di Berlusconi. Insomma, la Santelli sembrerebbe aver inaugurato la rischiosa possibilità che esponenti di gruppi precisi all’interno delle Istituzioni possano avere ruoli di vertice in altri partiti.
In ogni caso le scelte della Santelli hanno già provocato diversi mal di pancia. A partire da quelli di Nazzareno Salerno che non condivide il percorso intrapreso a Vibo. E proseguendo a Cosenza dove Morrone e Graziano hanno già fatto sapere alla coordinatrice di non precedere sul nome paventato (De Rose dei giovani di Fi) e di aprire una fase di consultazione.
A Reggio Calabria, infine, dove si rischiava un nuovo casus belli, la Santelli ha adoperato la diplomazia. Ha contattato più volte il vice coordinatore regionale Foti per arrivare ad un compromesso: le dimissioni di Roy Biasi, coordinatore provinciale e attualmente candidato a sindaco a Taurianova, e interim della stessa Santelli. In attesa di trovare un nome che possa accontentare tutti.
E’ evidente, però, che il partito calabrese così come quello nazionale stia pericolosamente sbandando, travolto dagli abbandoni e dalle pressioni esterne di nuovi gruppi in via di formazione e con gli ex An che valutano i percorsi da intraprendere.

 


Riccardo Tripepi