VIDEO | L’unico incarico destinato a un esponente politico della nostra regione è andato alla deputata 5 stelle Anna Laura Orrico, molto vicina all’europarlamentare Laura Ferrara. Una scelta che può avere due letture diverse: ridimensionare Nicola Morra o preparalo alla candidatura a presidente della Regione. Delusa Dalila Nesci: «Potevo dare una mano, ora ce la caveremo da soli come sempre»
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Con la nomina dei 42 sottosegretari, tra cui 10 viceministri, appare ormai chiaro che Palazzo Chigi non parla calabrese. O quasi. tra i nomi che compongono la nutrita pattuglia di sottogoverno, c’è solo quello di Anna Laura Orrico, deputata cosentina dei Cinquestelle, che va ad affiancare il neo ministro della Cultura Dario Franceschini, del Pd.
Orrico, 38 anni, è componente della X Commissione, quella che si occupa di attività produttive, turismo e commercio. Imprenditrice proiettata nel settore delle nuove tecnologie, è cofondatrice del Talent Garden Cosenza, la prima esperienza in Calabria di ambiente di lavoro condiviso, il cosiddetto co-working, dedicato all’innovazione digitale.
La sua nomina si presta a varie letture, soprattutto per il fatto che tra i sottosegretari non ci sia nessun esponente del Pd calabrese. Assenza che sembra l’ennesimo messaggio da parte del segretario nazionale del partito, Nicola Zingaretti, al presidente Mario Oliverio e al suo più fedele compagno di strada politica, l’ex consigliere regionale Nicola Adamo, marito della deputata democrat Enza Bruno Bossio, che resta senza l’ambita poltrona. Secondo i rumor giunti dalla Capitale negli ultimi giorni, Adamo stava lavorando sottotraccia alla sua nomina, un’impresa proibitiva già in partenza, visto che entrambi sono coinvolti a vario titolo nelle inchieste giudiziarie che hanno travolto il governatore tra la fine del 2018 e il 2019.
Decalabrizzare il governo e isolare completamente Oliverio disinnescando il suo potere politico, sembra dunque il diktat di Zingaretti, che sta cercando in tutti modi di scongiurare la sua ricandidatura, anche in solitaria, alle regionali. E così restano fuori tutti, compreso l’ex vice presidente della Giunta regionale e oggi deputato, Antonio Viscomi, che alla vigilia era dato tra i papabili.
Ma la nomina di Anna Laura Orrico ha un forte impatto anche nei Cinquestelle. Molto vicina alla europarlamentare Laura Ferrara, che da tempo sostiene l’impossibilità di una alleanza con il Pd, puntare sulla parlamentare cosentina significa anche ridimensionare anche un big come il senatore Nicola Morra, che compete con Ferrara per la leadership a livello regionale. Non è escluso, però, che l’estromissione del presidente della commissione parlamentare Antimafia dalle seconde file del Conte bis possa rientrare in una strategia 5 stelle meno conflittuale e di più ampio respiro, che alla fine conduca alla sua candidatura alla presidenza della Regione.
In casa Cinquestelle c’è anche chi non nasconde la propria delusione per la mancata nomina. Evento più unico che raro per un Movimento che fa del silenzio verso l'esterno la sua cifra. Chi mastica amaro è la deputata di Tropea Dadlila Nesci, che in un lungo post sulla sua pagina Facebook ammette tutto lo sconforto.
«Senza infingimenti – afferma rivolta a chi segue il suo profilo social - vi dico che, in questa difficile alchimia con il Pd, ho pensato che la mia figura politica poteva essere “utile” in questo Governo da veterana del #M5S eletta in #Calabria (in cui siamo primo partito), con tante battaglie coraggiose alle spalle su temi scottanti come la #sanità». E ancora: «Ai miei concittadini e sostenitori Calabresi che ripongono in me molta fiducia e speranza e che “tifavano” per un mio ruolo governativo in modo da poter essere più incisiva nelle scelte politiche, dico che ormai i giochi sono fatti. E che quindi come sempre ce la caveremo da soli, con le nostre forze».
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