Teatro Comunale pieno per la formale inaugurazione della campagna elettorale del docente leader di Cambiavento e candidato del centrosinistra alla tornata elettorale del 12 giugno
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Il candidato a sindaco di Catanzaro del centrosinistra Nicola Fiorita ha fatto il pieno di gente e forse (ri)caricato le batterie per gli ultimi appena due mesi (persino scarsi, ormai) che lo separano dal determinante appuntamento elettorale del prossimo 12 giugno. Lo ha fatto nel cinema teatro Comunale nel cuore del centro storico su Corso Mazzini insieme a circa 500 aficionados, contando quanti avrebbero potuto essere presenti ma hanno fatto fatica a trovare posto per via dei limiti di capienza della struttura, pur grande, che ospitava l'apertura formale della campagna elettorale.
Tante persone, insomma, venute ad ascoltare l'aspirante successore di Sergio Abramo presentato e sporadicamente interrotto, per così dire, dagli intermezzi all'insegna dell'umorismo dell'attore comico Enzo Colacino simpatizzante dello stesso prof prestato alla politica e del suo movimento civico Cambiavento fin dal momento della costituzione.
Prima dell'intervento di Fiorita, però, a salire sul palco sono state Julia e Sofia, rispettivamente donna e ragazzina di origini ucraine che hanno come ovvio incentrato la loro attenzione sugli orrori indicibili causati dalla guerra che la Russia ha mosso alla loro madre patria.
A seguire, da ricordare pure i contributi di Aldo Casalinuovo, Silvia Crispino, Azzurra Conforto, Rita Colacino e Assunta Lacroce, che hanno toccato vari temi di interesse generale: dalla scuola ai quartieri, tanto per citare i principali. Spazio infine, quasi introdotto dal videomessaggio incoraggiante del noto artista catanzarese Eman, a un ovviamente molto atteso Fiorita. Il prof che (ri)prova a essere il primo cittadino del capoluogo dopo la sconfitta, malgrado la bella figura fatta, di cinque anni fa quando scelse di andare da solo sfiorando clamorosamente il ballottaggio con poco meno del 24% dei consensi.
E come allora, il prof si ritrova ad affrontare una corazzata. Che alle Amministrative del 2017 fu quella, proprio messa in piedi dal Pd e dal centrosinistra, guidata da Enzo Ciconte. Mentre ora è rappresentata dal fronte di cui è alfiere Valerio Donato. Collega, docente universitario, dello stesso Fiorita, che pur non nominandolo fa chiaro riferimento a lui e al vasto schieramento di cui è alla testa. Un esempio è quando cita il Gattopardo, parlando di una «gigantesca opera di trasformismo mascherata dai diretti interessati con la frase sul cosiddetto governo di salute pubblica. Ma che serve nelle emergenze e basta, altrimenti diventa di malattia pubblica».
Ma il prof aggiunge anche: «E se pensiamo a come oltretutto recuperi una ventina di rappresentanti dell'Amministrazione uscente, mentre si fa ampio cenno alla discontinuità, ecco dunque che il quadro è completo». Fiorita, tuttavia, va a ruota libera e si rifà ad argomenti quali «le periferie abbandonate a loro stesse così come di un ospedale Pugliese che uscirà con le ossa rotta dall'integrazione con il policlinico universitario (il Materdomini, ndr) nella forma in cui è stata concepita. Senza dimenticare che vi sono altre questioni chiave come l'acqua mancante in alcuni quartieri, il depuratore di Lido malfunzionante o il caro affitti nel nucleo centrale della città. Il nostro destino non deve, insomma, essere il declino», ha peraltro asserito il prof fra gli applausi dei sostenitori mentre loda l'ex sindaco di Soverato Ernesto Alecci, adesso consigliere regionale, seduto nelle prime file per «aver cambiato positivamente il volto della sua città».