Botta e risposta sul caso Aurelia. Ma anche sui risultati raggiunti dall’esecutivo in un anno di mandato
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La nave delle polemiche. A Corigliano Rossano lo scontro si è presto trasformato in dibattito politico tra maggioranza e opposizione. L’imbarcazione Covid è divenuto pretesto per scatenare la furia delle forze di opposizione, in particolare di Civico e Popolare che bolla il sindaco Stasi come “tuttologo”.
«Non si spiegherebbero altrimenti tutte le deleghe che ha deciso, dall’inizio di tenersi, affidando ad una giunta comunale di inesperti perlopiù sconosciuti poche (solo formali) rappresentanze. A tredici mesi dalla sua elezione a furor di popolo – afferma il capogruppo Stasi - a guardarlo com’è ridotto politicamente l’ingegnere, suscita quasi tenerezza. Dopo un anno passato a ripetere il peggio della vecchia partitocrazia, occupando ogni pennacchio comunale, ignorando l’opposizione, (gravemente connivente, quando un suo consigliere di maggioranza - uno che crede di essere passato direttamente dall’Antoniano di Bologna a Bruxelles - insulta politicamente il Pd e lui se ne resta in compiaciuto silenzio). Capace di approvare sportivamente un bilancio comunale con 50 milioni in più di debiti rispetto al 2019 (e per questo il “non voto” di Gammetta lo abbiamo inteso come gesto di rispetto verso la Città). Nulla è cambiato: sui rifiuti, tutto come prima. Con l’acqua, va anche peggio. Delle scuole, meglio non parlare, come per l’Enel (perchè, sindaco, non ne parli più?). Ai (bravi) sindaci di Cetraro e Castrovillari, è bastato solo minacciare un po' di casino, per far sloggiare dai loro ospedali l’idea di un polo Covid. E da Cosenza a chi potevano mollarlo, se non al buon ingegnere Stasi?».
E infine la scarsa considerazione riservata al sindaco sulla questione della nave Aurelia a cui non è stato tempestivamente comunicato l’arrivo della nave.
La replica della maggioranza
Pronta la replica della coalizione che sostiene il sindaco Stasi a quanti in questi giorni sono intervenuti su più versanti, a partire dall’imbarcazione in viaggio in queste ore per Lampedusa: «La vicenda nave-quarantena ha diverse chiavi di lettura che dovrebbero interrogare la politica e coloro che ricoprono ruoli istituzionali. La prima e più immediata considerazione riguarda il livello del dibattito politico ridotto a spot, a post sui social istintivi, cangianti, umorali, tesi solo a carpire il consenso immediato del proprio residuale e presunto elettorato. Addirittura c’è chi crede di poter esercitare il proprio ruolo istituzionale, di rilevanza regionale o nazionale, attraverso i comunicati stampa, disarmando di fatto il territorio delle proprie rappresentanze. Nessuna riflessione sulla complessità dei problemi; solo pianto greco e rimpallo di responsabilità».
«È così difficile pensare, per esempio - continua la nota -, che la scelta determinata dai governi regionale e nazionale, ovvero quella di far stazionare la nave Aurelia presso il porto di Corigliano-Rossano, sia stata dettata da calcoli elettorali, o meglio dalla pavidità istituzionale nello scegliere una destinazione più consona, col rischio di avere ripercussioni elettorali? Si vota a Reggio Calabria, porto sicuramente più idoneo del nostro per via della presenza di una hub; si vota a Crotone, altro porto industriale dove si gioca un’altra battaglia importante nello scacchiere regionale. Dunque una scelta come questa, scaricata ufficialmente al Comando della Capitaneria di porto, può essere influenzata da valutazioni tanto distanti? Anche da questo scaturisce il clima di passerelle elettorali e surreali pose da podio, alle quali siamo stufi di assistere».
«Altra riflessione che sfugge ai puri e duri della sinistra ideologica, che per altro dimentica di essere al governo del Paese, riguarda proprio il tema delle migrazioni, che tuttora non è minimamente affrontato in maniera organica ed onesta nei confronti dei cittadini ed è relegato a problema d’emergenza ed allo squallido gioco di chi lasciare con il cerino in mano. Bene ha fatto il sindaco a ribadire che Corigliano-Rossano è una città che accoglie, che ha una tradizione millenaria e che sviluppa politiche di accoglienza seria e concreta, senza però lasciare che altri ribaltino il concetto di accoglienza con trovate che lasciano perplessi come quella della nave-quarantena in porto».
«Condividiamo l’esigenza di insistere invece sull’idea del rilancio del nostro porto che non può essere tirato in ballo solo in campagna elettorale, e su questo tema sono chiamati alle proprie responsabilità soprattutto le rappresentanze regionali e nazionali, le quali al posto di limitarsi ai comunicati stampa hanno il dovere di impegnarsi sui tavoli istituzionali ai quali questo territorio da troppo tempo è assente. Questi sono i temi su cui il Governo della Città intende richiamare l’attenzione di tutta la politica regionale e nazionale, lasciando ad altri post e foto trionfanti che nulla, purtroppo, consegnano alla città ed al territorio».