Dopo aver approvato la presa d’atto sul negoziato del Programma Fesr-Fse 2021/2027 che porta in dote risorse per oltre 3 miliardi di euro, il Consiglio ha approvato, uno dopo l’altro, gli altri tre punti all’ordine del giorno.

Approvata all’unanimità l’istituzione delle Riserva naturale del Vergari su cui ha relazionato Pietro Raso (Lega) che ha chiarito come l’area del fiume Vergari identifica un ambito territoriale a diverso gradiente altitudinale e quindi con caratteristiche fitoclimatiche differenti: è possibile distinguere ben tre zone fitoclimatiche (Lauretum, Castanetum e Fagetum), tutte caratterizzate dalla presenza di comuni elementi naturalistici di grande valenza ecologica e paesaggistica, certamente tra i più rilevanti dell’intera regione calabrese. L’area protetta presenta continuità territoriale, in quanto è costituita da un unico corpo, ma al suo interno si possono distinguere tre zone distinte gravitanti, rispettivamente, intorno al centro urbano di Mesoraca, alla frazione Filippa a alla frazione montana del Villaggio Fratta.

Subito dopo l’aula, ha votato favorevolmente anche per la “Disciplina delle attività di coltivazione, raccolta, prima trasformazione, trasformazione e commercializzazione delle piante officinali”
Katya Gentile (FI) ha parlato di ulteriore tassello del progetto più ampio che punta alla crescita del settore agricolo calabrese al fine di tutelare le eccellenze del territorio attraverso la coltura biologica. Si intende disciplinare il contesto che ruota attorno alle cosiddette piante officinali, usate a scopo curativo, nella farmaceutica, ma anche nel settore della cosmetica e dei profumi. Undici le varietà spontanee che crescono sul nostro territorio, e su tutti il bergamotto, il cedro e la liquirizia.

L’assessore Gianluca Gallo, da parte sua, ha rimarcato la volontà di una programmazione più generale. «Si va verso la regolamentazione di un sistema che nella sua ricchezza conferma la straordinaria biodiversità che popola il nostro territorio. La norma ha l’obiettivo di creare per le nostre aziende un’altra opportunità di creazione di prodotti unici. Una norma che si collega all’idea di un territorio fruibile anche in termini di turismo esperienziale».

Infine, il Consiglio ha espresso parere favorevole anche in ordine all’ultimo punto all’ordine del giorno relativa all’istituzione del Registro regionale degli informatori scientifici del farmaco e del parafarmaco, su cui ha relazionato Michele Comito (FI). 

Amalia Bruni (Pd) ha espresso perplessità – così come Ferdinando Laghi (deMa) - perchè Aifa ogni anno ha l'obbligo di ricevere l'elenco dei professionisti e degli informatori e, pertanto, sarebbe stato sufficiente un collegamento del dipartimento per creare un registro. «Mettere insieme informatori del farmaco e del parafarmaco è sbagliato in quanto per gli informatori del farmaco è necessaria la laurea, per quelli del parafarmaco no». Nel ribadire «l’inutilità della legge» che potrebbe ingessare il settore, ha annunciato l’astensione.