“Noi non siamo rassegnati, siamo orgogliosi”! Si chiama “FuturoPlurale” e punta all’impegno nella società e nei territori per aiutare la Calabria a crescere. Alla Casa delle culture di Cosenza è stato presentato un progetto e un programma che punta tutto sulla cultura dell’impegno.

L’associazione culturale “Futuro Plurale”, voluta da Franco Laratta e da una base che conta già 300 adesioni, ha portato a Cosenza un confronto politico alto, che ha coinvolto un pubblico attento, partecipe, tantissimi giovani, molti universitari. In una cornice bipartisan, da destra a sinistra.

Le iniziative concrete promosse dalla nuova Associazione sono apparse molto interessanti ed hanno avuto un’accoglienza calorosa.
La prima riguarda i giovani: “consegneremo a gruppi di giovani organizzati, una serie di terreni agricoli già disponibili e liberi”- ha annunciato Franco Laratta.
“Abbiamo lavorato in questi mesi per avere a disposizione questi terreni da affidare ai giovani, per coltivarli. Si chiede solo impegno e serietà nella conduzione. Nulla di più”.


E poi l’impegno per attivare una forma di microcredito per i giovani calabresi che sono disponibili ad impegnarsi nel mondo della piccola impresa. Quindi un grande impegno sociale per Civita. L’associazione vuole fare di Civita il centro della Calabria che vuole rinascere, della Calabria della storia Plurale e delle sue prospettive.
“Organizzeremo a Civita una serie di appuntamenti di livello nazionale. Già pronte, saranno realizzate tra ottobre e novembre con ospiti di livello nazionale”.
E poi l’istituzione di un premio internazionale intitolato a Gioacchino da Fiore ‘per la pace tra i popoli’: la Calabria al centro del Mediterraneo, la porta dell’Europa, che si affida al maestro della civiltà europea, un grande profeta, una luce per la Calabria.
È seguito un dibattito serio, lungo.


Ma aldilà delle appartenenze, tutti d’accordo: dobbiamo reagire per fermare l’ondata di incultura, di inciviltà e di profonda inciviltà, che sta provocando il declino della nostra società.
La chiusura finale di Franco Laratta che citando Camilleri ha detto: "Noi non siamo rassegnati, siamo orgogliosi!".