Una manciata di voti di differenza, appena quattro, aveva determinato nel 2019 l’ingresso in consiglio comunale a Montalto Uffugo, di Romolo Aiello, candidato nella lista Sud Protagonista, simbolo che aveva incassato 544 preferenze, rispetto alle 540 ottenute da Montalto Libera, nella quale Filippo Mazzotta ha riscosso il maggior numero di consensi.

Diatriba interna alla minoranza

Entrambi i simboli erano inseriti nella coalizione capeggiata dall’aspirante sindaco Ugo Gravina, risultato perdente al ballottaggio contro Pietro Caracciolo. Nel riparto dei seggi spettanti alla minoranza, in virtù di quei quattro voti in più, il posto in consiglio è scattato in favore di Sud Protagonista a scapito di Montalto Libera. Ma Filippo Mazzotta è convinto che la sua lista di preferenze ne abbia ottenute 551.

Ribaltata la sentenza del Tar

Il primo ricorso presentato al Tar era stato rigettato nello scorso mese di novembre, ma il Consiglio di Stato adesso ha ribaltato quella sentenza, ordinando il riconteggio. Mazzotta sostiene in particolare, che nella sezione 4 gli scrutatori abbiano contato solo le preferenze dei singoli candidati e non quelle attribuite alla lista. La riapertura delle schede e delle tabelle di scrutinio consentirà di fugare ogni dubbio.