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«Siamo davanti ad un attacco alla libertà democratica». Le avvisaglie di una campagna elettorale appena iniziata, da parte del candidato del centrodestra Antonino Minicuci, c’erano tutte. Oggi se ne è avuta la conferma piena. Minicuci, abbandonando l’aplomb tipico del tecnico che lavora all’interno delle istituzioni, nel corso dell’incontro con Gasparri, ha sferrato il primo vero attacco politico al sindaco uscente, suo principale competitor nelle consultazioni di settembre.
L’accusa non è da poco: «Falcomatà – ha riferito Minicuci durante il suo intervento – ha detto ai lavoratori della Hermes che non si possono candidare con il centrodestra. Si tratta di minacce che oltre ad essere gravissime, dimostrano come il centrosinistra sia alla frutta». Il candidato del centrodestra, dunque, ha affilato le armi ed ha deciso di farlo nel giorno in cui non solo ha ricevuto l’endorsement di un pezzo da novanta di Forza Italia come Maurizio Gasparri, ma ha avuto anche una ulteriore conferma della sua centralità nel progetto politico di centrodestra, con Cannizzaro che lo ha definito «l’uomo giusto al momento giusto».
Cosa risponderà ora Falcomatà alle pesanti accuse di Minicuci che gli imputa di aver proibito ai lavoratori della Hermes di candidarsi con il centrodestra? La campagna elettorale a Reggio Calabria, insomma, entra sempre più nel vivo e da qui ai prossimi venti giorni ci attendiamo ancora tanti colpi da una parte e dall’altra. Quanto al voto disgiunto, Minicuci non ha avuto dubbi: «Io penalizzato? Credo che il voto disgiunto siano altri a doverlo temere».