Lo scontro italo francese al centro della puntata condotta da Antonella Grippo. Per l’europarlamentare Sofo è «crisi provocata da Macron», per Labate (Corsera) la Francia rimane «partner decisivo» nella contesa energetica. Ma secondo lo psichiatra e saggista al di sopra di tutto vi è chi emette denaro a debito, mentre i politici sono «fantocci»
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Sono le facce di Emmanuel Macron e Sergio Mattarella ad aprire la puntata di Perfidia sulle note di “Le Teléfon” di Nino Ferrer. Un sottofondo che serve ad Antonella Grippo per introdurre i temi della serata e per raccontare la settimana di intenso raccordo tra i due. «Non ce la possiamo giocare con il patriottismo da ballatoio di Matteo Salvini che dice “tira un’altra aria” – riflette la conduttrice - o con i comunicati stampa di Palazzo Chigi che alludono ad un braccio di ferro tra noi e i cugini d’Oltralpe. Insomma, non possiamo fare i fighi in questo modo così sguaiato e incongruo». La pezza che ha provato a mettere poi Mattarella non è servita a scongelare del tutto i rapporti con l’Eliseo.
Labate: «Francia rimane partner decisivo nella contesa energetica»
La batteria satirica di Enzo Filia, subito dopo, fa entrare nel vivo la trasmissione. Tommaso Labate, giornalista del Corriere della Sera, infiamma il dibattito passando in rassegna i “fatti” da prima pagina dell’ultima settimana.
Per lui «sorprendente» è come sembri già una foto ingiallita, che abbiamo dimenticato, quella foto dell'incontro fugace, ma comunque un faccia a faccia significativo, tra Meloni e Macron, pochi giorni dopo il giuramento del nuovo governo e la fiducia alle Camere: «Ecco tutto questo – ha argomentato Labate - è stato messo in discussione dalla contesa sui migranti accettati selettivamente, ma neanche tutti, dalle autorità italiane e poi accolti dalla Francia». Cosa può portare questo nelle prossime settimane, vedremo, ma il giornalista del Corsera fa notare che la Francia per l'Italia «è un partner decisivo, significativo, fondamentale per quanto riguarda diversi dossier aperti, primo tra tutti quello della contesa energetica, cioè l'ipotesi di provare a mettere un testo che non sia così tanto traballante al prezzo del gas. Ricordiamo che su questo mentre la Germania ha posizioni decisamente diverse, la Francia ha condiviso l'approccio dell'Italia».
In studio Ernesto Alecci non lancia strali contro il governo Meloni. La sua posizione rimane nel mezzo. «Vanno rispettati i trattati europei – ha affermato il consigliere dem - è chiaro che l’Italia, e la Calabria, per una questione logistica li debbano accogliere perché è il tratto di mare più breve, ma è altrettanto chiaro che sia la comunità europea a doversene fare carico e a ridistribuirli. Quindi in questo caso la verità sta nel mezzo».
Per Giuseppe Aieta (Terzo Polo) con la questione migranti «il Vietnam» nel centrodestra prima o poi arriverà. Sostanzialmente a causa delle invasioni di campo di Matteo Salvini che pure da Ministro «continua a parlare alla pancia e al fegato dei suoi elettori esponendo il Paese ad un black out con un alleato».
Sofo (FdI): «Crisi è politica, non diplomatica»
Vincenzo Sofo, europarlamentare di Fratelli d’Italia, offre la sua visione della situazione attuale. Per lui, «la crisi non è diplomatica, ma politica, ed è stata scatenata da Macron che è stato criticatissimo in Francia per queste sue posizioni. Macron infatti ha fatto questo per questioni di politica interna». Sofo ricorda che Macron non dispone di una maggioranza parlamentare solida e che di volta in volta è costretto a cercare consensi a destra o a sinistra. Obiettando che i ricollocamenti «non sono mai avvenuti, soprattutto dalla Francia, che ha anche negato l’ingresso alla metà dei migranti della Ocean’s Viking».
Aieta quindi si produce in un atto di fede nei confronti del diritto alla vita di ciascun individuo che impone a noi, calabresi e italiani, di salvare ogni vita umana.
Meluzzi: «C’è una classe dirigente planetaria che basa il potere sul sistema bancario»
La descrizione di quello che sta accadendo è, per Alessandro Meluzzi, «semplicemente la storia», e quindi, «il punto di arrivo di una vicenda che inizia secoli fa, e che ha alcuni suoi passaggi in questo secolo, ed ha a che vedere con una classe dirigente planetaria che fonda il potere sulle missioni di denaro, nel signoraggio bancario».
«Dalla vicenda della pandemia per arrivare fino alla guerra in Ucraina e fino a questo vertice del G20, appare evidente – continua Meluzzi nella sua teoria - che c'è una classe dirigente planetaria fondata su un sistema bancario che emette denaro a debito, in particolare il dollaro, e che genera in una zona particolare nel mondo, gli Stati Uniti d'America, il più elevato debito a fronte della più elevata quantità di concentrazione di potenza militare. Che oggi entra in rotta di collisione con alcune linee di resistenza che vediamo sia pure in modo diverso nella Russia di Putin nella Cina e nel Brasile di Bolsonaro e che potrebbe persino aspirare ad un potere vero alternativo a quello di questi banchieri».
Per lo psichiatra e saggista, «sono loro che hanno già deciso ciò che deve accadere» e i vari Macron in Francia, Rishi Sunak a Londra, sono «fantocci di questo mondo, e anche una politica di valore qual è Giorgia Meloni deve entrare in un circuito senza il quale non potrebbe essere presidente del Consiglio, comunque ben vigilata da Mattarella, uomo compiutamente di questo sistema».
È possibile rivedere l'intera puntata di Perfidia su LaC Play (Clicca qui).