VIDEO | La frase contro la premier proiettata sul palazzo della Provincia fa infuriare la destra. L’amministrazione replica: «Hanno ingiuriato anche il primo cittadino. Atti deplorevoli ma voi strumentalizzate»
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Buona la prima per il Festival delle Invasioni che non sfugge, però, a una polemica politica avviata dal centrodestra. Colpa di una scritta fluo, un video proiettato sulla facciata del palazzo della Provincia, in piazza XV Marzo. «Meloni evapora» le due parole che hanno fatto infuriare la destra cosentina, indignata per la «frase offensiva rivolta al presidente del Consiglio» specie nel corso di un evento che, sottolinea Nicola Caruso di Gioventù nazionale, «era stato concepito, come dichiarato dall’amministrazione comunale durante la conferenza stampa di presentazione dell’evento, con l’obiettivo di promuovere l’unità tra i cittadini».
Anche Alfredo Antoniozzi, vicecapogruppo di FdI alla Camera, e Luciana De Francesco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, non hanno gradito. Nel ricordare che il Festival «si svolge grazie ai finanziamenti della Regione e quindi ai soldi di tutti i contribuenti» i due hanno chiesto al sindaco di Cosenza Franz Caruso «una presa di posizione immediata, possibilmente con le dimissioni del direttore artistico. Il video con la frase è stato proiettato sul Palazzo della Provincia, che è un’istituzione e non un partito politico. Si tratta di una volgarità grave poiché emersa durante una manifestazione patrocinata dal Comune e finanziata dalla Regione».
La risposta dell’amministrazione comunale è arrivata a stretto giro e ha aggiunto una variabile allo schema politico delle offese al premier. L’amministrazione comunale condanna «per come ha sempre fatto ogni atto di oltraggio, di ingiuria e, comunque, sconveniente perpetrato nei confronti di chiunque. In particolare è biasimevole quanto accaduto ieri sera durante gli spettacoli di Invasioni con la proiezione di scritte offensive sia nei confronti dell’amministrazione comunale e del Sindaco Franz Caruso che contro il presidente del Consiglio dei Ministri, Giorgia Meloni». Nel mirino, dunque, sarebbe finito anche il primo cittadino socialista. Offese bipartisan che per l’amministrazione comunale non devono aprire la strada a chi tenta «di strumentalizzare politicamente il deplorevole episodio su cui, peraltro, sono immediatamente intervenute le Forze dell’Ordine, che probabilmente hanno identificato l’autore, e la Sicurezza dell’evento».