«Non ce l’hanno fatta. È stato disastroso. Sono mancati 71 voti al centrodestra che così dimostra di non essere unito, di essere totalmente spaccato. Il nome della Casellati seppur molto problematico era il loro miglior nome, perché gli altri sono peggio e li votano ancor meno. Berlusconi, Frattini, Crosetto, Nordio… tutti nomi da bruciare e che non avrebbero avuto un numero sufficiente di voti per l’elezione. Fra tutti quelli hanno scelto quello della Casellati che secondo loro poteva unire maggiormente il centrodestra. Salvini e Meloni sono al collasso. Il centrodestra non esiste più».

Così Alessandro Melicchio, in un video messaggio affidato, pochi minuti fa, ai suoi canali social, che sono diventati una sorta di diario di viaggio che ha come scenario il Parlamento riunito in seduta comune per l’elezione del XIII Presidente della Repubblica. Il Portavoce del MoVimento 5 Stelle alla Camera dei Deputati per la XVIII legislatura tra l’altro traccia un profilo per nulla lusinghiero per Maria Elisabetta Casellati, intitolando il video giornaliero con un eloquente “la Casellati non decolla”, riferendosi alla polemica sui voli di Stato della presidente del Senato e parlando di un «carattere problematico» che rende altrettanto «problematica» la sua eventuale elezione. Di più Melicchio parla di «corresponsabilità» della stessa Casellati che – dice - «da ieri ha insistito in maniera molto forte affinché fosse lei la candidata del centrodestra».

«Questo è il momento in cui il centrodestra deve prendere coscienza del fatto che non sono uniti. Salvini e la Meloni devono seriamente sedersi attorno ad un tavolo insieme al fronte progressista, al presidente Giuseppe Conte e al Movimento 5 stelle, per scegliere un candidato unitario che sia espressione di tutto il Parlamento e non di una singola forza politica, perché si sta andando oltre».

Melicchio dice in sostanza di averne abbastanza dei giochetti e delle prove di forza tutte interne al centrodestra contrapponendolo all’unità mostrata dai pentastellati. «Oggi ci siamo astenuti proprio per provare che non avevamo alcuna intenzione di votare la Casellati, proprio per non lasciare alcun alibi a chi insinua il dubbio di presunte spaccature interne al Movimento».

In conclusione, in attesa della sesta votazione (la seconda di questo venerdì), Melicchio formula l’auspicio di trovare in aula un centrodestra che voglia addivenire a più miti consigli. «Questo è un ottimo risultato per il M5s che ha chiesto da sempre una figura super partes» ripete il portavoce pentastellato che ricorda come lo stesso Conte aveva etichettato come “un errore” la candidatura della Casellati che adesso si vedrebbe indebolita nella sua funzione.