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“Il centrosinistra di Oliverio alla Regione ha perso ogni spinta propulsiva. Nell’espletamento delle funzioni di governo si affida ai tecnici, per le scelte concernenti settori importantissimi va avanti sotto commissariamento, mentre ha delegato l’interlocuzione col Governo nazionale a parlamentari di comprovata esperienza, senza la cui preziosa mediazione, a quest’ora, dopo l’ultima crisi, sarebbe precipitato. In sostanza - afferma il consigliere regionale della Cdl Giuseppe Mangialavori - la Presidenza della Regione, scollata dai suoi riferimenti istituzionali sul territorio, visto che ha escluso i consiglieri regionali dall’Esecutivo con un’azione di esternalizzazione della politica, e priva di relazioni col Governo, può andare avanti solo grazie a continui adeguamenti ai desiderata romani del Pd ed a cessioni di autonomia a favore di questo o quel politico che, di volta in volta, mette la ‘buona parola’ tra la Calabria e Roma. Ne viene fuori che la Regione Calabria, di fatto, è un’anatra zoppa. Ha perso autonomia politica, assumendo la fisionomia di una Provincia o di un Ente pubblico cui si guarda per la sua ampiezza, non certo per la sua autorevolezza”.
Aggiunge Mangialavori: “A neanche un anno da voto, la Regione è paralizzata ed afona. Meglio sarebbe, per i calabresi e per la stessa politica, dichiarare forfait e restituire la parola agli elettori. D’altra parte, se guardiamo ai risultati, è ancora peggio. Su ogni argomento si usa ancora il verbo al futuro, faremo, vedremo, agiremo. Sul fronte turistico e culturale siamo alla disfatta. Alle critiche mosse dal Corriere della Sera, sull’irrilevanza della proposta turistica del Sud e soprattutto di Regioni come la nostra, non si ha neanche la forza di reagire, o di provare un riposizionamento organizzativo. Si vive una sorta di rassegnazione che non promette niente di buono e che prima si interrompe meglio è”. Ancora Mangialavori: “Dopo il flop di una seconda Giunta ‘per ragioni etiche’, cancellata la mini Giunta dell’avvio, che ha visto la Regione infilarsi in una contraddizione paurosa, visto che per l’on. Ciconte il pm ha chiesto l’archiviazione, adesso c’è da attendersi la terza Giunta, o lo spettacolo di una polemica politica insistente e strisciante tra le forze della maggioranza a scapito della qualità legislativa e del buon governo. Se l’unico obiettivo di questo centrosinistra è galleggiare, non c’è dubbio che sarebbe meglio chiudere, senza perdere altro tempo, questa sfortunata legislatura. E consentire alle forze politiche di riappropriarsi delle proprie prerogative, nel segno di una Regione che, per affrontare i problemi, non deve andare a rimorchio di altri, ma recuperare slancio politico, carica innovativa e programmazione: elementi, tutti, dei quali in questa compagine governativa non c’è traccia. Purtroppo, non ci comprende che il cambiamento di cui la Calabria ha bisogno non si consegue con l’esclusione populistica della politica o con la pubblicazione dei patrimoni dei consiglieri regionali spacciandola per una rivoluzione quando invece si è davanti a disposizioni di legge. I gesti forti in politica sono quelli che svecchiano il sistema regionale non le comunicazioni mediatiche ingannevoli che fanno concorrenza all’antipolitica e tendono, contemporaneamente, a porre in cattiva luce i consiglieri regionali eletti dal popolo”.