Alla manifestazione organizzata dal Pd a Vibo Valentia sono diventati evidenti i rapporti ambigui con il Movimento, con la linea ondivaga delle minoranze anche in Consiglio regionale. Poi c’è il caso Catanzaro: il capogruppo dem Bevacqua invita il sindaco Fiorita a iscriversi al partito, ma lui glissa
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Il salario minimo da solo non basta. Persino gli imprenditori che si sono riuniti in forum a Cernobbio hanno salutato positivamente la misura. Anche il Governo ha aperto alla proposta, al punto che la premier Giorgia Meloni lo scorso 11 agosto sul tema ha incontrato le opposizioni e poi ha affidato al Cnel il compito di formulare entro sessanta giorni una controproposta.
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Cgil e Uil: «Bene il salario minimo, ma il tema del precariato é centrale»
Serve di più, serve andare oltre. A partire dal lavoro che in una terra come la Calabria manca come il pane. Difatti nel dibattito organizzato dal Pd nell’ambito della Festa regionale dell’Unità di Vibo Valentia, mentre gli esponenti del centrosinistra presenti parlavano di salario minimo, il segretario della Uil Santo Biondo ha detto che «Il tema del lavoro è centrale per costruire una vera alternativa al governo e oltre al salario minimo si dovrà eliminare la precarietà dal mondo del lavoro italiano e calabrese».
«Positivo che le opposizioni abbiano trovato un accordo sul salario minimo – ha detto l’omologo della Cgil, Angelo Sposato – ma serve allargare il dibattito agli altri diritti dei lavoratori e alla contrattazione collettiva nazionale». Anche al potere d’acquisto delle famiglie, aggiungiamo noi, che in Italia risulta sempre più debole, il peggiore della zona euro.
Il centrosinistra é ancora tutto da costruire
Al di là del gioco della presenze, quindi, la tre giorni targata Pd non ha mostrato grandi segnali di novità politica. Alla serata finale con la segretaria regionale Elly Schlein non c’era un bagno di folla, segno che l’effetto Schlein in Calabria, dove tutti erano schierati con Bonaccini, ancora non si registra.
Il centrosinistra emerso dalla manifestazione sembra ancora tutto da costruire. A partire dal rapporto con il Movimento 5 Stelle. Alla festa era stato invitato, proprio al convegno sul salario minimo, il deputato Riccardo Tucci che alla fine ha disertato l’incontro per motivi di salute, come si legge in una nota ufficiale. Sarà stato un contrattempo dell’ultimo minuto perché il deputato non è stato sostituito da nessun altro esponente dei grillini. Resta il problema di un rapporto politico organico con il M5S, reso ancora più complicato dall’imminenza delle europee che si svolgeranno con il sistema elettorale proporzionale. Questo significa, in soldoni, concorrenza interna.
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Opposizioni spaccate anche in Consiglio regionale
Poi c’è quello del Consiglio regionale, dove le opposizioni, nonostante gli sforzi messi in campo, ancora non riescono ad avere una voce univoca e troppe volte sono andate a ranghi sciolti, con pezzi del M5S che hanno votato i provvedimenti proposti da Occhiuto e altri pezzi di minoranza che hanno votato in maniera autonoma.
Colpa anche del peccato originale di questa legislatura, ovvero di come si è arrivati al voto: con il centrosinistra senza una sedimentazione di una proposta politica, ma con un insieme di sigle messe su in fretta e furia e il famoso casting che ha portato alla candidatura last minute di Amalia Bruni. Al punto che la stessa candidata aveva indicato come priorità della sua azione politica la costruzione di un vero campo del centrosinistra. Finora però le iniziative in questa direzione sono davvero poche. Il passaggio in Parlamento, poi, di Nicola Irto ha creato un vuoto di leadership del centrosinistra.
Bevacqua invita Fiorita a iscriversi al Pd, lui glissa
Ci sono poi una serie di nodi politici che il Pd non vuole sciogliere. Ci riferiamo in particolare alla situazione di Catanzaro, dove Nicola Fiorita ha messo su una coalizione che è retta dai voti del gruppo dell’avvocato Antonello Talerico. Si tratta di una versione locale del governismo che ha permesso al Pd di governare undici anni senza mai aver vinto una elezione. Il che ha portato inevitabilmente ad un appannamento dell’identità politica dem.
Mentre Jasmine Cristallo della direzione nazionale sulla vicenda è stata molto, dura parlando di un accordo con il partito di Lupi e Galati, i dirigenti locali non hanno affrontato il problema. Anzi, hanno fatto di più. Il capogruppo regionale del Pd Mimmo Bevacqua si è dichiarato, in una intervista rilasciata a LaCnews24, incompetente sulla materia.
Solo che da Vibo ha lanciato un appello proprio a Fiorita ad iscriversi al Pd. Il diretto interessato però ha glissato o meglio non ha risposto. La strada per il campo largo è ancora molto lunga e ripida