Nessuna passerella. Reggio e la Calabria al centro dell’agenda politica del governo. Si godono il momento il presidente del Consiglio regionale Nicola Irto e il sindaco Giuseppe Falcomatà, ascoltando le parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, arrivato in riva allo Stretto per saldare rapporti e dimostrare l’attenzione del governo Renzi che a Cosenza c’è stato solo il giorno prima per assistere all’abbattimento dell’ultimo diaframma della galleria di Mormanno. Ad accompagnarlo anche a Reggio, il governatore Oliverio che sta proseguendo le sue prove tecniche di renzismo, anche per capire che tipo di possibilità ha nella guerra senza esclusione di colpi innescata con il commissario Massimo Scura in vista della futura gestione del partito.
Lotti ha voluto dare alla missione reggina lo stesso significato operativo: basta incompiute e segnali concreti di attenzione. Di sicuro ci ha messo la faccia. Fin dal primo mattino quando ha messo piede al costruendo palazzo di giustizia, i cui lavori si sono interrotti molti mesi fa a causa del fallimento della Bentini, la ditta che lo stava costruendo. Una transazione messa in piedi dal primo cittadino Giuseppe Falcomatà (in gioco una cifra che si avvicina ai 6 milioni di euro) è riuscita ad arrivare allo sblocco della situazione. I lavori per il completamento dell’opera, che rischiava di iniziare a deteriorarsi con il rischio di andare ad arricchire lo sterminato parco delle “incompiute” calabresi, dovrebbero riprendere a giugno e arrivare a conclusione in tempi rapidi. Lo ha ribadito dal cantiere reggino, lo stesso Luca Lotti: “La città può davvero ripartire da un'opera importante come il Tribunale. Mi auguro che il prima possibile si possa entrare in questo palazzo. Questa struttura e' una grande opera che deve finalmente vedere la luce. Noi come Governo ci siamo impegnati molto disponendo i finanziamenti Cipe che sono finalmente arrivati. Ci auguriamo che possano iniziare presto i lavori e che anche questa incompiuta si possa portare a termine".
Scontata la soddisfazione del sindaco Falcomatà. "I lavori, secondo, il crono programma, sono di 24 mesi. L'importante è che siano ripresi. E' stato importante che l'amministrazione comunale abbia concluso la transazione con l'impresa Bentini che avrebbe portato, qualora fosse stata chiusa in via giudiziale, ad un esborso di denaro molto piu' ampio". A dirlo e' stato il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomata' nel corso del sopralluogo compiuto con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti al cantiere del nuovo palazzo di giustizia. L'importante - ha aggiunto - e' che adesso questi fondi Cipe che sono stati stanziati dal Governo possano essere utilizzati e che questa città, finalmente, possa passare da esempio negativo a esempio positivo da imitare perchè le incompiute e i lavori non solo ripartono, ma si realizzano nei tempi previsti dal crono programma”.
Dopo la visita al palazzo di giustizia, Lotti si è diretto a palazzo Campanella per prendere parte alla convention organizzata dall’associazione “Laboratorio Da Sud” per discutere di referendum e riforme costituzionali.
Un incontro dal sapore più politico. Lotti, rispondendo alle domande dei ragazzi di “Laboratorio Da Sud” ha ribadito l’importanza di votare sì al referendum che dovrebbe confermare le riforme costituzionali varate dal governo. E se Renzi ha annunciato le dimissioni in caso di sconfitta, Lotti è stato più moderato. “Non si tratta di un referendum pro o contro Renzi – ha detto Lotti – ma di una consultazione che mette gli italiani di fronte a una scelta importante per dare al Paese una nuova struttura democratica. E' una sfida per il cambiamento”.
Lotti ha raccolto l’immediata disponibilità del presidente Irto, con cui l’intesa pare essere sempre crescente. Il giovane renziano alla guida di palazzo Campanella ha espresso tutta la propria soddisfazione per gli impegni assunti in questi giorni dal governo in tema di infrastrutture e trasporti. Ha poi garantito il massimo impegno per l’avvio di una campagna informativa e di sensibilizzazione “per fare progredire il Paese e mettere una pezza ai danni prodotti anche dal regionalismo negli ultimi anni”. E se Falcomatà viaggia sulla stessa lunghezza d’onda con gli occhi ben fissi sulla costituenda città metropolitana, l’unico ad avere qualche perplessità e proprio Oliverio. Si potrebbe dire proprio per estrazione. Il referendum va bene “ma avrei gradito di più un Senato elettivo…”.