Secondo il gruppo di Rinascita che fa capo a Valerio Donato le responsabilità dell’ennesima fumata nera sono tutte nella coalizione che sostiene il sindaco: «Hanno votato scheda bianca, legittimo il nostro abbandono dell’aula»
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L’opposizione consiliare di Catanzaro (che poi numericamente non è minoranza, visto che il sindaco Fiorita subisce la sindrome politica della cosiddetta “anatra zoppa”) non ci sta a passare per responsabile della mancata elezione, oggi, del presidente del Consiglio Comunale. E attacca: «La minoranza che sostiene il sindaco Nicola Fiorita tenta maldestramente di attribuire le responsabilità della mancata elezione del presidente del Consiglio comunale alla coalizione che ha sostenuto la candidatura a sindaco di Valerio Donato ma è chiaro, a tutti coloro i quali hanno assistito ai lavori dell'aula consiliare, che le responsabilità dell'ennesima fumata nera sono da attribuire unicamente alle lacerazioni interne al centrosinistra “farlocco”, lacerazioni che non hanno di fatto consentito l'elezione di un fedelissimo del primo cittadino».
A sostenerlo sono in una nota i consiglieri della coalizione Rinascita. «L'arroganza con la quale Fiorita vorrebbe imporre all'aula un nome a lui gradito per occupare una postazione fondamentale per la vita amministrativa dell'ente comunale, senza che vi siano le condizioni politiche che giustifichino tale forzatura - proseguono - ha portato, infatti, i consiglieri della sua area politica a votare scheda bianca. Gli stessi dovrebbero spiegare alla cittadinanza catanzarese come mai non hanno votato per il candidato designato dal sindaco nonostante, almeno sulla carta, i numeri erano dalla loro parte. Fiorita ha fatto orecchie da mercante alle aperture al dialogo espresse negli interventi di diversi esponenti della nostra coalizione. Fino a quel momento, con senso di responsabilità, siamo rimasti in aula per consentire l'approvazione dell'Assestamento di Bilancio ma di fronte all'atteggiamento arrogante del sindaco e della sua maggioranza in merito all'elezione del presidente abbiamo ritenuto di abbandonare i lavori del Consiglio».
Secondo l’opposizione, dunque, «è veramente infantile da un punto di vista politico e istituzionale voler imputare ogni dissenso all'azione di governo della città alla lacerante campagna elettorale da poco conclusasi: in Consiglio comunale c'è un'opposizione vera, Fiorita se ne faccia una ragione».
Poi la chiosa finale: «La vera notizia che interessa ai catanzaresi, infatti, è che finalmente nella massima assise cittadina vi è una opposizione seria e responsabile che agisce unicamente nell'interesse dei cittadini del capoluogo senza cedere a posizioni propagandistiche alla stregua di un primo cittadino che probabilmente non ha ancora inteso che la campagna elettorale è finita. Ora spetta a lui e ai suoi sostenitori governare, così come spetta ai consiglieri eletti nella coalizione che ha sostenuto Donato fare opposizione. Abbandonare i lavori del Consiglio è, infatti, un atto politico di dissenso nei confronti di chi utilizza la propaganda e in alcuni casi le minacce di un imminente ritorno alle urne per provare a governare un'aula a geometria variabile».