Non proprio un plebiscito, ma un’affermazione netta. Il dato si è attestato intorno al 65%, superando quello della volta precedente, che era del 61%. Alle votazioni-bis del Movimento 5 Stelle hanno votato 4mila iscritti in più. Un’indicazione chiara a cui la Calabria, in particolar modo la provincia di Cosenza, ha dato un contributo importante. Giuseppe Conte è il nuovo lider maximo, la stella polare delle cinque che compongono il simbolo che fu di Beppe Grillo.

Le due parlamentari elette alle latitudini bruzie, Vittoria Baldino e Anna Laura Orrico, avevano preso atto del “licenziamento” del fondatore e due settimane fa avevano commentato al nostro tg l’esito di Nova, l’assemblea costituente che ha dato vita alla versione 2.0. A Roma, a fine novembre, c’era anche Veronica Buffone, il primo assessore che il M5S ha vantato in una giunta dal Pollino allo Stretto. Oggi, dopo che ieri è stato riconfermato l’esito a margine della seconda consultazione online, tocca a lei.

È nella squadra di governo di Franz Caruso che nel 2021, per un accordo politico con gli alleati prima del ballottaggio, diede vita all’ombra della Sila a quel campo largo che lui vorrebbe riproporre per strappare la Regione a Roberto Occhiuto e che Elly Schlein ha intenzione di strutturare per proporsi coma alternativa a Giorgia Meloni. L’81% degli iscritti aveva dato mandato al Movimento 5 Stelle di vagliare le alleanze. «Siamo pienamente nel dibattito politico - ha detto Buffone -. Credo non sia nemmeno il caso di parlare di una versione 2.0, ma di una semplice evoluzione voluta, anche, dall’intera base attraverso una forma democratica di consultazione che è unica tra i partiti italiani».

Buffone, il nuovo M5S e il contrasto alle destre 

«Sono cambiate le situazioni e le condizioni in cui operiamo - ha aggiunto -. Abbiamo governato e in regioni e comuni continuiamo a farlo. Ritengo che a livello mondiale ci siano narrazioni completamenti differenti e più preoccupanti del passato. In Italia il vento di destra soffia forte, vanno trovati i giusti anticorpi. Lo dobbiamo ai giovani, minacciati da visioni oscurantiste e direi medioevali».

L’ingresso in Linke nel Parlamento Europeo anticipava la svolta “rossa”, ma la novità è che si guarda o Sahra Wagenknecht, esponente di spicco della sinistra conservatrice tedesca con posizioni ambigue, ad esempio, sull’immigrazione. Durante l’assemblea non sono mancati degli applausi nei suoi confronti su questo delicato tema. «Gli applausi ci sono stati su diversi temi trattati - ha proseguito l’assessore -. Il flusso migratorio è uno degli argomenti più spinosi e che abbiamo a cuore, ogni opinione è pertanto legittima se tesa a salvaguarda una cosa: l’umanità».

«Io a Cosenza ho la delega al Welfare e all’Emergenza abitativa – ha evidenziato -. Non c’è cosa più gratificante di aiutare il prossimo. Credete che mi chieda se una persona sia nata in Italia o fuori dai confini UE quando propongo un progetto o rispondo ad uno stato di bisogno? Le carte di identità servono ad altro, non di certo a selezionare chi va tutelato o soccorso. Per accedere ai contributi o ad eventuali benefici bisogna rispettare dei requisiti che sono uguali per tutti. Rabbrividisco al sol pensiero di effettuare cernite».

Tra alleanze ed indipendenza, c’è spazio a sinistra

Il termine usato da Conte è “progressisti indipendenti”. A parte il gioco linguistico per riposizionarsi tra il Partito Democratico e Sinistra Italiana, i temi sono quelli classici: sanità pubblica, partecipazione dei dipendenti alle governance aziendali, ma anche legalizzazione della marijuana e abolizione del contante. «Gli argomenti e i principi non sono mai cambiati, né cambieranno. Sono macro argomenti per i quali ci siamo spesi, ci spendiamo e sui quali continueremo a batterci a Bruxelles, in Parlamento, nei Comuni e nei banchetti tra la gente. Sono battaglie di civiltà, di progresso. Ecco - ha tenuto a precisare - sono i nostri manifesti che attacchiamo con la colla sui muri che erige la destra».

Uno degli obiettivi è quello di strutturare un’alleanza con il Partito Democratico di Elly Schlein, stuzzicata da Grillo prima della resa (ieri ha salutato con un video che scimmiottava la scena finale di “The Truman Show”, ndr). Rivolgendosi alla segretaria, il fu Garante del Movimento 5 Stelle ha detto che Conte ha già trasferito milioni di voti dal M5S al PD. La vera sfida dell’ex premier sarà quella di non farsi schiacciare.

«Chi dice che i democrat ci rubano voti, non la dice giusta. Abbiamo delle aree in cui il nostro consenso è maggiore ed altre in cui facciamo fatica. È sempre stato così, ma quello che ci preoccupa di più è l’astensionismo. Elly mi sta simpatica, potrebbe essere un’alleata se ognuno garantirà il rispetto delle indipendenze altrui e si discuterà di temi. Una destra che avanza così pericolosamente può fermarla solo una sinistra unita, ma unita sui temi che interessano davvero alla gente» ha chiosato Buffone.