Rinascita-Scott, la lettera di dimissioni del sindaco di Pizzo: «Sono innocente»

La missiva di Gianluca Callipo inviata dall'amministrazione comunale. Una decisione che il primo cittadino ha motivato come «un estremo atto d'amore nei confronti della sua città»

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di Redazione
3 gennaio 2020
13:17
Gianluca Callipo
Gianluca Callipo

«Mi dimetto dall’incarico di sindaco. Prendo questa sofferta decisione nell’attesa che la mia posizione venga chiarita e nella consapevolezza di essere totalmente estraneo alle accuse che mi vengono mosse».

Esordisce così una lunga lettera che il primo cittadino di Pizzo Gianluca Callipo, attualmente sottoposto alla misura cautelare di detenzione in carcere, ha scritto e inviato al segretario comunale Adriana Avventura, al vice sindaco Maria Pascale e al presidente del Consiglio comunale Giacinto Maglia.

La missiva, già allegata agli atti dell’interrogatorio di garanzia all’indomani dell’arresto ordinato nell’ambito dell’operazione Rinascita-Scott, è stata protocollata in Comune il 31 dicembre scorso. È dunque da questa data che comincia a decorrere il termine di 20 giorni dopo il quale il Consiglio viene dichiarato decaduto.

Una decisione, quella di dimettersi, che davanti al giudice il primo cittadino ha motivato come «un estremo atto d’amore nei confronti della sua città, per non gravare con la sua vicenda personale sulle sorti e sull’immagine di Pizzo».

Inoltre - si legge nella nota stampa inviata dall'amministrazione comunale di Pizzo - chi ha avuto modo di incontrarlo racconta che Callipo dimostra grande forza d’animo e ripone profonda fiducia nella magistratura, sostenuto in questa difficilissima prova dalla certezza di aver agito nella legalità e corroborato dai risultati oggettivi della sua amministrazione.

«Ho sempre agito nell’interesse di Pizzo e dei pizzitani – sottolinea ancora nel suo scritto Callipo -. Non ho compiuto alcun atto per interesse personale, anzi ci ho anche rimesso dal punto di vista economico. Ma soprattutto non ho agevolato in alcun modo la criminalità, che ho sempre contrastato».

Dopo aver rimarcato la sua innocenza, dicendosi certo di poter dimostrare l’assoluta legittimità e legalità degli atti posti in essere nel corso del suo mandato, il sindaco della città napitina elenca i risultati raggiunti in sette anni di amministrazione: dalla riqualificazione del centro storico al rilancio turistico di Pizzo, dall’avviato risanamento finanziario dell’Ente alle grandi opere infrastrutturali, come la progettazione e il finanziamento del lungomare che unirà la Marina di Pizzo al borgo della Seggiola, mettendo contestualmente in sicurezza la rupe su cui sorge il nucleo urbano più antico.  

«Sono stato eletto con oltre il 63 % dei consensi – ribadisce -, con quasi 1.500 voti di scarto rispetto al mio principale competitor. A scegliermi è stata la mia città, la stragrande maggioranza dei pizzitani, ovvero gente onesta, non certo qualche delinquente».

Dopo aver ringraziato i dipendenti comunali, i dirigenti, i consiglieri e gli assessori della sua giunta, Callipo si augura che chi verrà a guidare il Comune dopo di lui «prosegua nel lavoro svolto in questi anni», per non vanificare risultati che considera estremamente importanti per la «crescita economica, sociale e culturale» di Pizzo.


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