Il presidente dell’Assemblea definisce «strumentali e populistiche» le critiche dell’opposizione. La norma sul consigliere supplente in aula lunedì per il voto, ma prima si riuniranno i capigruppo del centrodestra per definire «la linearità democratica dell'iniziativa»
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«Di fronte alle polemiche strumentali di quella parte delle opposizioni che irresponsabilmente agita, in linea con le più deplorevoli forme dell'antipolitica populista, lo spettro della spesa facile e dell'utilizzo spropositato delle risorse pubbliche, mi corre l'obbligo, a tutela della reputazione del Consiglio regionale e della facoltà di ogni consigliere di esercitare liberamente le funzioni legislative, di escludere categoricamente che la proposta in discussione porti a un aggravio della spesa. E, tantomeno, ad un sovvertimento delle norme dello Statuto regionale». Lo afferma, in una dichiarazione, il presidente del Consiglio regionale della Calabria, Filippo Mancuso, facendo riferimento alla proposta di legge che sarà esaminata dalla massima Assemblea elettiva calabrese nel corso della seduta convocata per domani, lunedì 21 novembre, che stabilisce l'incompatibilità tra le cariche di consigliere e assessore e la nomina, nel caso in cui un componente dell'Assemblea venga chiamato a fare parte della Giunta, di un "consigliere supplente".
«Per il rispetto delle prerogative di tutti i consiglieri che la carica di Presidente dell'Assemblea regionale mi impone - dice il presidente Mancuso - non ho inteso fin qui prendere posizione sulla proposta legislativa dei gruppi di maggioranza finalizzata a introdurre, anche in Calabria, com'è stato fatto in altre Regioni (Lombardia, Umbria, Emilia Romagna, Molise e Abruzzo), l'incompatibilità tra lo 'status' di consigliere regionale e quello di assessore. La proposta di legge, qualora approvata, non modifica la previsione statutaria di 30 consiglieri e di 7 assessori, che infatti rimane inalterata. Ma, al contrario, attua, introducendo la figura del 'consigliere supplente', un principio fondamentale dello Stato di diritto e delle democrazia liberali: l'incompatibilità tra lo status di consigliere regionale e quello di assessore. Si vuole cosi distinguere, nettamente, la funzione di controllo e vigilanza, tipica del consigliere regionale, da quella gestionale, che spetta all'assessore».
«Auspicando - sostiene ancora il Presidente del Consiglio regionale della Calabria - che la dialettica maggioranza-opposizioni recuperi, nell'interesse della Calabria, i tratti della leale collaborazione, mi attiverò, d'accordo col presidente della Giunta, Roberto Occhiuto, e con i capigruppo della maggioranza, affinché la discussione in Aula della proposta sul 'consigliere supplente' sia preceduta da una serena discussione in un'apposita riunione dei capigruppo di maggioranza. Sarà quella la sede per chiarire definitivamente la linearità democratica dell'iniziativa e la sua documentata invarianza di bilancio. Nonché l'occasione per un complessivo approfondimento delle norme utili ad assicurare più corrette e produttive relazioni politiche e istituzionali fra Giunta e Consiglio regionali».
«Sorprende - aggiunge il presidente Mancuso - che, dinanzi al tentativo di riorganizzare, nel pieno rispetto dei principi costituzionali, l'architettura istituzionale della Regione per renderla più trasparente, democratica ed efficiente, parte delle opposizioni, anziché confrontarsi nel merito, lanci accuse di sfacciato utilizzo delle risorse pubbliche, dimenticando che questo Consiglio regionale, anche sulla riduzione dei costi della politica, non ha nulla da rimproverarsi. Avendo, fra l'altro, ridotto all'essenziale le proprie esigenze istituzionali, fino al punto di restituire alla Giunta ben 13 milioni di euro da utilizzare per politiche dello sviluppo economico e sociale».