Il deputato della Lega Domenico Furgiuele nega il suo avvicinamento a Forza Italia, nonostante l’indiscrezione riportata nel nostro articolo sia stata corroborata da diverse fonti.

«Avere l’onore di relazionarmi ripetutamente con il presidente della Regione Santelli che stimo come persona e come politico - replica il parlamentare -, vuol dire occuparmi quotidianamente della mia terra e non trattare fantomatici ingressi in altri partiti che solo LaC mi addebita, sono e resto militante e Leghista della prima ora. Questo partito ho contribuito a fondarlo, non intendo di certo abbandonarlo semmai farlo crescere ancora di più».


La controreplica del vice direttore De Girolamo

Nonostante quello che legittimamente rimarca l’onorevole Furgiuele, è un fatto che più fonti politiche lo diano in uscita dalla Lega. Certo, nessuno è nella sua testa, né in quella di Berlusconi che dovrebbe accoglierlo. Quindi nessuno può dire con certezza come andrà a finire. E infatti di indiscrezioni e rumors abbiamo parlato, non di altro. Prendiamo atto delle parole di Furgiuele, ma non possiamo ignorare che non aveva altra alternativa se non quella di negare. Se fosse stato zitto avrebbe indirettamente confermato, e non si può stare in un partito facendo apertamente la corte a un altro. Dunque, si vedrà.

A questo punto, però, c’è da evidenziare un particolare che per tatto avevamo omesso.

Nell’intervista di Salvini realizzata ieri dal direttore Pasquale Motta, quando gli sono stati fatti i nomi di Furgiuele e Spirlì, il leader del Carroccio ha avuto parole di difesa ed elogio solo per il vicepresidente della giunta regionale. Nemmeno una sillaba, invece, per il parlamentare lametino. Forse lui vorrà pure restare nella Lega, ma è certo che la Lega vuole che resti?