«Intollerabili questi calabresi di Fi», la Lega ribadisce il No agli Occhiuto

Faccia a faccia tra Salvini e Invernizzi a Roma per fare il punto della situazione. L’alt a Forza Italia diventa ancora più categorico dopo il nuovo rinvio a giudizio del sindaco di Cosenza per il caso Ofin. Salgono le quotazioni del magistrato Caterina Chiaravalloti

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di Riccardo Tripepi
8 novembre 2019
16:48

Una due giorni da incubo per i maggiorenti della Forza Italia calabrese. I parlamentari, capitanati da Jole Santelli, hanno provato l’ultima possibilità che, peraltro, è in piedi da mesi. Se il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto è così inviso alla Lega di Matteo Salvini, sia il fratello Roberto il candidato governatore.

Il vicepresidente dei deputati di Fi, nel ragionamento degli azzurri di Calabria, dovrebbe essere in grado di superare ostilità degli alleati anche per ruolo e funzione e consentirebbe il rispetto del patto che vuole la Calabria assegnata al partito di Berlusconi.


Anche questo percorso, però, pare miseramente naufragato nelle ultime ore. A Roma sono in pieno svolgimento le riunioni organizzative della Lega che ha come obiettivo principale quello di un capillare processo di radicamento al Sud. Le riunioni sono state precedute da incontri informali e tra i responsabili territoriali. Tra questi, ovviamente, anche il faccia a faccia tra il Capitano e il commissario regionale per la Calabria Cristian Invernizzi. I due hanno fatto il punto della situazione sulle regionali e sulla necessità di arrivare ad un candidato di superamento che non può appartenere alla stessa famiglia Occhiuto. E l’insistenza del gruppo azzurro calabrese è stata più volte descritta come “intollerabile” dai due che si sono riservati ancora qualche giorno prima di sciogliere definitivamente le riserve sul nome che, a questo punto, potrebbe essere anche uno completamente nuovo rispetto a quelli ipotizzati nelle ultime settimane. Certo rimangono in campo Bernardo Misaggi e Sergio Abramo, così come pure la pista che porta a Caterina Chiaravalloti, figlia del Chiaravalloti calabrese dal 2000 al 2005, e attualmente presidente del Tribunale di Latina.

In pratica le azioni di Santelli e Occhiuto stavano a quasi zero già prima della nuova grana giudiziaria che si è abbattuta in queste ore sul primo cittadino del capoluogo bruzio.  Il gup di Cosenza Francesco Luigi Branda, infatti, ha disposto il rinvio a giudizio per Mario Occhiuto nell'ambito dell'inchiesta per la bancarotta fraudolenta della Ofin. La prima udienza del processo è in calendario il 2 aprile del 2020. Condannata con il rito abbreviato a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, la sorella Annunziata Occhiuto, amministratrice della società nel periodo che ha preceduto il fallimento.

Non solo si aggrava la posizione del sindaco aspirante candidato governatore, ma adesso le ombre si allargano anche alla famiglia. Perché dunque insistere su una candidatura a governatore con cognome Occhiuto come fosse un comandamento divino?

La domanda si pone con forza non solo dentro Lega e Fdi, ma anche dentro la Fi dissidente che continua a prendere le distanze dal partito nell’indifferenza dei colonnelli.

Con l’evolvere della situazione calabrese, dai guai giudiziari di Oliverio a quelli di Occhiuto passando per il dissesto del Comune di Cosenza, Salvini è ormai sicuro che serve rinnovamento in vista delle regionali e una candidatura specchiata. Per questo il nome del magistrato Chiaravalloti si è fatto largo nelle ultime ore.

Le decisioni finali, però, potrebbero arrivare all’inizio della prossima settimana quando si aspetta un nuovo sondaggio che potrebbe segnare l’ennesima impennata della Lega e ancora una perdita di consenso del partito di Silvio Berlusconi.

 

 

Giornalista
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