Certo, le amministrative sono amministrative e il senso politico è sempre un po' annacquato. Nei territori più che i partiti a contare sono i singoli, dai candidati consiglieri a chi aspira alla poltrona di primo cittadino. C'è poi da considerare la spinta sempre più forte al civismo, che spesso fa rima con trasversalismo per cui tirare le fila politiche spesso è assai arduo.

È innegabile però che il turno elettorale del 25 e 26 maggio in Calabria assuma un significato particolare. Il centrodestra di Roberto Occhiuto che non è riuscito finora a vincere in nessuna grande città è chiamato a fare risultato, considerato soprattutto il fatto che si voterà da lì a un anno e mezzo per le regionali, alle quali l'attuale presidente della giunta regionale si è già ricandidato. Il centrosinistra sta scaldando i motori e in alcuni centri importanti ha interpretato il voto come un referendum pro o contro il forzista.

Rende, l’unica certezza è Principe (che non si è ancora candidato)

Uno di questi è certamente Rende, dove il centrodestra ha rimediato una brutta sconfitta con il referendum popolare per la fusione con Cosenza e Rende. È vero che il gruppo regionale del Pd si era poi accodato al progetto chiedendo solo di posticipare di qualche anno la sua realizzazione, ma la proposta di legge era marchiata centrodestra perché i primi firmatari erano tutti autorevoli esponenti di quell'area. Sono stati sconfitti da un comitato civico “Per il No” trasversale agli schieramenti politici che aveva il suo leader in Sandro Principe.

Proprio quest'ultimo sembra essere, ad oggi, l'unica certezza delle amministrative di maggio. Lo storico esponente socialista con ogni probabilità sarà in campo. L'annuncio dovrebbe arrivare ad horas. Il problema è capire chi lo sosterrà. Sì, perché a Rende a poco più di un mese dalla presentazione delle liste non solo non si conoscono i candidati sindaco, ma nemmeno le coalizioni in campo. Il comitato per il No ha provato ad avanzare una proposta politica unitaria, ma tavolo dopo tavolo si è sfaldato. L'ultimo in ordine di tempo è stata la componente che fa riferimento all'ex consigliere regionale Mimmo Talarico, oggi vicino al M5s. I grillini non gradiscono la riproposizione di Principe ed hanno stretto un accordo con Avs e Rifondazione. Molto probabilmente andranno da soli con un proprio candidato.

Principe avrà certamente al suo fianco i Socialisti di Luigi Incarnato e Franz Caruso e l'Idm di Orlandino Greco. Un enigma per il momento il Pd che paga lo scotto di aver detto Sì al referendum sulla città unica. Si è sfilato, per il momento, Pierpaolo Iantorno che con un gruppo civico composto da esponenti di varie estrazioni politiche sta pensando una corsa in solitaria. C'è poi il gruppo dell'ex sindaco, Marcello Manna, che ha varato un nuovo laboratorio politico “Progetto Comune” a cui guardano pezzi del Pd e pezzi della Lega. Anche qui però manca, al momento, il candidato sindaco.

Infine c'è il centrodestra. Si gioca una partita importante ovvero ribadire la concretezza della visione di città unica. Per questo la decisione è quella di correre con i simboli di partito, per dimostrare la forza elettorale sul territorio e come segnale politico. Secondo i dirigenti del centrodestra l'eccesso di civismo ha portato a forme di trasformismo anche tossico che hanno generato lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose. Per questo occorre un ritorno ai partiti per una normalizzazione della città e per avere chiare le responsabilità amministrative. Per ora il nome del candidato non è stato ufficializzato e si sta cercando di comporre la lista il più possibile competitiva.

In base agli equilibri di coalizione la scelta dovrebbe toccare a Fratelli d'Italia che sembra voler puntare su un esponente della società civile come il presidente dell'ordine provinciale degli Ingegneri, Marco Saverio Ghionna . Per ora niente di ufficiale, ma la posta in palio per il centrodestra sembra essere alta visto che Rende, in fondo, è territorio di provenienza di Roberto Occhiuto, sede dell'università della Calabria e posto dove dovrebbe sorgere il nuovo ospedale cosentino.

A Lamezia centrodestra ancora sospeso: Murone in pole ma la Lega sgomita

La questione degli equilibri di coalizione sembra toccare anche Lamezia Terme. Se Forza Italia ha scelto i candidati di Vibo, Gioia Tauro, Corigliano Rossano, Cosenza e opzionato quello di Reggio Calabria, alla Lega dovrebbe toccare proprio Lamezia Terme. Anche qui di nomi ufficiali non ce ne sono, frutto anche del lungo tira e molla sulla candidabilità del sindaco uscente Paolo Mascaro che solo 14 mesi fa aveva aderito a Forza Italia

In un primo momento anche qui si era pensato ad una scelta civica. Il nome più gettonato era quello dell'imprenditore Emanuele Ionà che però ha ritirato la sua disponibilità. Altro nome “caldo” è quello dell'avvocato Mario Murone, penalista di spessore e docente universitario, che si era detto disponibile, come ha ribadito ai microfoni di “Buongiorno in Calabria”, a valutare una sua candidatura. Certo si debbono verificare alcune condizioni, a partire da un rinnovamento della classe dirigente.

La presa di posizione della Lega, però, ha rimescolato le carte e gli ultimi rumors dicono che potrebbe candidarsi sindaco addirittura il deputato del Carroccio Domenico Furgiuele . In alternativa la Lega potrebbe avanzare la proposta di Antonietta D'Amico, capogruppo consiliare e segretario cittadino del partito di Matteo Salvini. Tutto però è ancora incerto.

Il candidato del centrodestra dovrà vedersela con un avversario ostico come Doris Lo Moro, in campo da tempo, già sindaco della città, parlamentare e assessore regionale. La candidatura è nata dopo settimane di polemiche e veti incrociati all'interno del campo progressista, ma adesso sembra viaggiare a vele spiegate. Anche perché intorno al suo nome si è costruito un campo davvero largo che include anche Azione. Prove tecniche di coalizioni future?

A Paola pallino in mano a Di Natale e Perrotta

Altro comune importante chiamato alle urne è Paola. Qui la situazione particolarmente per il centrodestra appare complessa. L'ex sindaco Giuseppe Politano è uno dei tanti amministratori che ha recentemente aderito a Forza Italia, ma proprio esponenti Azzurri hanno fatto cadere il Comune. In particolare il gruppo che fa riferimento ad Emira Ciodaro che ha sbattuto la porta forzista e si è iscritta alla Lega. Oggi la Ciodaro pensa ad una candidatura autonoma a sindaco, mentre le tossine in Forza Italia non si sono mica smaltite. La proposta di Politano rischia quindi di essere una mossa pericolosa. Soprattutto se il centrosinistra ritroverà l'unità. Il pallino è nelle mani di due persone in particolare: il dem Graziano Di Natale e il socialista Roberto Perrotta. Entrambi aspirano a diventare primi cittadini, ma se dovessero trovare un equilibrio più complessivo potrebbero davvero mettere in un angolo il centrodestra.

Isola Capo Rizzuto, Vittimberga ci riprova ma (forse) senza il Pd

Infine si voterà anche a Isola Capo Rizzuto. Qui ad essere in difficoltà è invece il centrosinistra. Il sindaco uscente Maria Grazia Vittimberga aveva aderito al Pd, salvo poi rompere per una serie di scelte anche amministrative. La popolarità del sindaco è molto alta e lei si ripresenterà, ma il Pd non sembra intenzionato a sostenerla e probabilmente sceglierà una proposta alternativa. Anche qui niente di ufficiale. Così come non si è sbilanciato nemmeno il centrodestra. Sul territorio però si registrano due fattori. Da un lato la crescita esponenziale di Fratelli d'Italia che ha fatto molto proselitismo, dall'altro la compattezza della coalizione con i maggiorinti di Forza Italia che hanno fatto un grande lavoro di mediazione.

Sfida a tre a Cassano all’Ionio

Infine altro comune chiamato al voto è Cassano All'Ionio, luogo d'origine dell'assessore regionale all'Agricoltura Gianluca Gallo. Qui non ci saranno simboli di partito, ma il valore politico della sfida è evidente. Il candidato dell'assessore regionale è l'avvocato Giampaolo Iacobini, da sempre vicinissimo a Gallo. Più volte ha fatto parte della sua struttura amministratore e attualmente ricopre la carica di unico delle Terme Sibarite. Si presenterà, come detto, con una lista civica.

Aggregazione civica anche per la concorrente ovvero il medico neurologo Carmen Galliano, scelta dopo ampia consultazione all'interno della coalizione che sosteneva l'ex sindaco Gianni Papasso. Il medico nella scorsa consiliatura è stato consigliere delegato alla sanità. Terzo incomodo sarà, Antonello Avena , candidato della lista Articolo 21, da sempre molto critico verso l'amministrazione Papasso.

Questo è il quadro, quindi in cui il centrodestra rischia molto. Tutti i capoluoghi di provincia e le grandi città sono infatti in mano al centrosinistra. Altre sconfitte potrebbero indebolire ulteriormente politicamente il presidente Occhiuto. A meno che non voglia far passare il concetto che il centrodestra in Calabria per vincere ha necessariamente bisogno di lui.