VIDEO | Quella del 18 aprile sarà una seduta delicata per i partiti di centrodestra che dovranno districarsi tra il crescente dissenso verso il Ddl Calderoli e gli ordini di scuderia che arrivano da Roma. Anche la Chiesa calabrese attende una presa di posizione netta contro la riforma
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Sarà giovedì 18 aprile il giorno scelto dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Campanella per celebrare una nuova seduta del Consiglio regionale. Una data che potrebbe rappresentare uno spartiacque tra quello che è stato detto fino ad ora e quelli che saranno i futuri orientamenti della politica di casa nostra sul tema divisivo dell’Autonomia differenziata. Questa mattina, il presidente dell’Assemblea legislativa Filippo Mancuso, in un clima tutto sommato tranquillo, l’ha posto quale ultimo punto di un ordine del giorno in definizione che dovrebbe contemplare prevalentemente provvedimenti amministrativi.
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Come si ricorderà, nell’ultima seduta del 27 marzo scorso, era stato il Partito democratico a guidare la richiesta di un dibattito schietto sul tema da parte delle opposizioni, depositando anche una mozione che voleva impegnare il presidente Occhiuto da una parte a «manifestare in maniera formale e inequivocabile, biasimo e disapprovazione netti per le inaccettabili dichiarazioni del ministro Calderoli che ledono l’onorabilità di tutti i meridionali»; dall’altra ad attivare i passaggi necessari per dare impulso ad una iniziativa legislativa da presentare direttamente alle Camere, accompagnandola ad una diffida rivolta al Governo nazionale «dal proseguire nell’impulso alla prosecuzione dell’iter di approvazione del Ddl Caladeroli».
La mozione arrivava proprio nella settimana in cui scesero in campo, con un documento ufficiale, anche i vescovi calabresi, la cui posizione critica nei confronti della Riforma Calderoli non era un mistero. Elementi, questi, che portarono quasi ad una “crisi di posizione” la maggioranza di centrodestra che pure in documento aveva chiarito che l’Autonomia è fattibile solo dopo il calcolo dei Lep, con l’auspicio che anche le materie che non ne richiedevano la definizione non venissero assegnate alle Regione che ne facevano richiesta, prima della loro definizione.
Proprio per evitare che la mozione del Pd fosse bocciata dalla maggioranza, incorrendo nelle prevedibili critiche dell’opinione pubblica, il presidente Mancuso si è assunto l’impegno di mettere in agenda il dibattito sull’Autonomia nel primo Consiglio utile, arrivando oggi a cristallizzare quella promessa.
C’è da dire che al momento non è chiaro se ci sarà solo un dibattito o se la maggioranza proverà a portare in aula una mozione che comunque deve necessariamente convincere anche le opposizioni. All’interno della compagine di governo regionale d’altra parte restano le perplessità che si sono registrate nelle scorse settimane tra chi ha forti ripensamenti sull’impianto della Riforma e vorrebbe un documento comune del Consiglio.
Di certo c’è che tutti gli occhi sono puntati sul presidente Occhiuto e sull’impostazione che vorrà dare al punto all’ordine del giorno, visto anche l’avvicinarsi delle scadenze elettorali che rischiano di esasperare un dibattito già acceso anche tra alleati. D’altra parte, parlare, analizzare e forse anche scongiurare l’Autonomia, in fondo è una esigenza avvertita da tutti gli attori della scena politica regionale.
Insomma, in ottica Consiglio regionale, tutto il resto passerà quasi inosservato. Tra i punti che saranno fissati all’ordine del giorno ci dovrebbe essere il Programma regionale della forestazione, i Bilanci di previsione per Aterp e Arcea, e il Rendiconto dell’esercizio del 2021 di Azienda Calabria Lavoro.