Parte anche da Siderno, nella Città metropolitana di Reggio Calabria, un coro unanime contro l’autonomia differenziata delle regioni, divenuta legge dopo l’approvazione da parte di Camera e Senato. Al centro di un incontro fortemente voluto dalla prima cittadina sidernese e dirigente nazionale del Pd Mariateresa Fragomeni il futuro della scuola, tra conseguenze legate alla riforma Calderoli e il dimensionamento scolastico. Presenti all’incontro con la cittadinanza anche Anna Laura Orrico, deputata e coordinatrice regionale del M5s; Nicola Irto senatore e segretario regionale del Pd; il segretario generale della Cgil Calabria Angelo Sposato, l’assessore alla pubblica istruzione Francesca Lopresti e rappresentati delle istituzioni scolastiche.

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«Noi vogliamo bloccare un provvedimento che ammazzerà il Mezzogiorno e la Calabria da tutti i punti di vista - spiega Irto -. Immaginatevi cosa potrà avvenire tra qualche mese se dovessero partire 20 programmi regionalizzati diversi. Le nuove generazioni saranno deviate non più verso quel grande sogno che è stata l'unità d'Italia, che è stata la nostra Costituzione, ma ci saranno invece 20 piccoli Stati con una cultura che si divide e con il nostro Paese che va a brandelli. Tutto questo è inaccettabile».

«La scuola è il comparto che sta soffrendo di più - sottolinea la deputata Orrico -. Non solo per le dichiarazioni del ministro Valditara che un giorno vuole creare le classi separate per gli studenti e per i disabili, l'altro giorno vuole fare le gabbie salariali; ma recentemente questa maggioranza di centrodestra ha approvato un decreto scuola dove sostanzialmente della scuola viene fatto uno straccio. Non si risolve l'annoso problema del precariato, i docenti di sostegno verranno sottoposti anche alle valutazioni delle famiglie, quindi viene meno quella trasparenza e quella legalità che dovrebbe esserci quando viene attribuito un ruolo così importante come il docente di sostegno e, tra l’altro, ora si potrà diventare docenti di sostegno anche facendo dei corsi online».

Sull’impatto, in ottica istruzione pubblica, della legge Calderoli e sulle conseguenze del dimensionamento scolastico si è pronunciato poi il segretario generale Cgil Calabria Angelo Sposato: «Venti sistemi regionali di istruzione significa che le regioni che avranno più possibilità di garantire un'istruzione adeguata andranno avanti. Ciò non fa che ampliare quei divari che già sono pesanti soprattutto nelle istituzioni al Sud. A questo si associa il piano di dimensionamento scolastico che prevede già per esempio in Calabria circa 70 autonomie in meno. Il che significa che avremo scuole con classi molto affollate, avremo meno servizi e meno possibilità della progressione di carriera degli insegnanti». 

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«C’è poi il problema dell'economicità rispetto ai contratti - aggiunge Sposato -. Immaginatevi 20 contratti regionali diversi per ogni docente, il che significa che tu aumenti anche l'emigrazione perché, avendo Valditara già pensato alle gabbie salariali, se un docente al Nord guadagna di più che un docente al Sud è normale che tutti saranno incentivati ad andare via».

Nel corso dell’appuntamento tenutosi nel giardino della biblioteca comunale di Siderno, spazio anche alla raccolta firme, cominciata in tutta Italia nei giorni scorsi, per il referendum abrogativo contro la legge Calderoli. «Purtroppo conosciamo bene quelli che saranno i risvolti negativi sul nostro territorio ma in generale su tutte le regioni del sud che vedranno ancora di più cristallizzato quel gap di servizi che distanzia le regioni più ricche da quelle più povere - commenta Mariateresa Fragomeni, sindaco di Siderno -. Quella che abbiamo definito una legge spacca Italia, va assolutamente fermata. Perciò invitiamo i cittadini a prendere parte a tutte le varie manifestazioni, ma anche a recarsi in Comune dove ci saranno i moduli per la raccolta delle firme».