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Con una lettera inviata ai sindaci dei comuni di Castrolibero, Cerisano, Mraano Marchesato, Marano Principato e Mendicino il consigliere regionale Orlandino greco ha chiesto il riordino della governance locale, puntando in particolare sull’associazionismo:
“Uno dei temi che più mi ha appassionato negli anni della mia sindacatura, e nel quale ho sempre fortemente creduto, è stato senza dubbio quello della riorganizzazione del sistema delle autonomie locali, ed in particolare dell'associazionismo: da sindaco l'ho attuato, da consigliere regionale ho presentato una proposta di legge che è all'esame della commissione competente che si fonda su alcuni precisi imperativi:
- volontarietà e assenza di ambiti territoriali predefiniti. Nuove architetture di governance locali non possono infatti ottenersi con processi coercitivi ma ogni fenomeno associativo deve costruirsi su base volontaria, dal basso. Per questo motivo deve escludersi il ricorso a limiti imposti e ambiti predefiniti, che fissano, senza alcun aggancio alla specifica realtà territoriale, numero minimo e tipologia dei comuni da aggregare o le funzioni da svolgere obbligatoriamente in forma associata. Occorre individuare prioritariamente, mediante un processo partecipato e condiviso, gli Ambiti Territoriali adeguati e omogenei per assicurare innanzitutto l'erogazione di servizi soddisfacenti e la razionalizzazione della spesa pubblica e per una gestione ottimale delle risorse.
- rappresentatività delle identità territoriali. Anche nell'ipotesi di fusione -auspicabile ove ne ricorrano le condizioni - dovrà essere sempre salvaguardata, attraverso opportuni istituti come ad esempio i municipi, la identità storica dei singoli territori e la partecipazione democratica.
Ho sempre ritenuto che l'associazionismo vada declinato su base esclusivamente volontaria, quindi deciso dal basso, lasciando allo Stato centrale il compito di legiferare in funzione di una maggiore semplificazione delle forme associative, ed alle Regioni quello di coordinare e supportare gli enti locali che affrontano questa sfida di efficienza e modernità.
Più volte il legislatore è intervenuto sull'argomento e dal2010, con il d.l. 78, ha iniziato ad introdurre per la prima volta disposizioni che hanno tentato diimporre ai Comuni l'obbligo di esercitare, tramite convenzioni o Unioni, le funzioni fondamentali,inizialmente previsto nel numero di sei dalla legge 42/2009 , poi portate a dieci dall'art. 19 della legge 135/2012. La legge 56/2014 e la riforma costituzionale in itinere completano un quadro allarmante, di fronte al quale tutti gli amministratori locali possono e devono far sentire la propria voce, recuperando i propri spazi di autonomia che stanno subendo un progressivo e incessante processo di erosione.
La complessità del momento attuale, sia sotto il profilo istituzionale sia per l'aggravarsi del complessivo quadro finanziario, impone oggi la necessità di una forte accelerazione. L'esercizio associato delle funzioni comunali rappresenta un banco di prova decisivo della capacità di auto rinnovarsi dei nostri comuni, nella direzione della razionalizzazione e dell'aumento dell'efficienza, per gestire al meglio servizi e attività al servizio dei cittadini.
Parlando di associazionismo sono portato, inevitabilmente, anche a fare alcune considerazioni politiche in ambito locale. Il fallimento della "grande Cosenza", intesa come città unica tra Castrolibero, Cosenza e Rende, è oramai definitivamente sancito. Per troppo tempo se ne è parlato e scritto: ogni campagna elettorale è stata l'occasione per riaccendere i riflettori sull'argomento, ma la verità che ci consegna la storia è che la politica non è stata capace di attuare e dare corpo ad un pensiero, un'idea, che nei cittadini era ed è divenuta realtà. lo stesso, da sindaco, ho sempre sostenuto l'idea di una grande Cosenza, per poi finire incagliato tra le diatribe di sviluppo animate da Cosenza e Rende. Ho sempre immaginato lo sviluppo dell'area urbana per cerchi concentrici, individuando il baricentro nella parte storica di Cosenzae come nucleo centrale proprio la città capoluogo, il Comune di Rende e Castrolibero esteso ai Comuni delle Serre secondo una prospettiva di sviluppo di un'area metropolitana che si allarga a coinvolgere il Savuto, la Presila, la Media Valle del Crati fino ai Comuni costieri del Tirreno. Ciò che sta accadendo con la metropolitana leggera Cosenza Rende evidenzia invece il tentativo di sviluppare l'area urbana in linea retta e spostare l'asse a nord, relegando così a semplici spettatori i Comuni delle Serre. Cosenza e Rende insieme raggiungono 105.000 abitanti e 90 km quadrati, i vostri Comuni 30000 residenti e 70 km quadrati. Si tratta di numeri estremamente rilevanti, che sanciscono il valore di una comunità che può assumere il ruolo di leadership nel rideterminare gli equilibri politici e amministrativi dell'area urbana. A questo si aggiunga la mole sconfinata di esperienze, caratterizzazioni e vocazioni che definiscono i vostri Comuni e rappresentano senza alcun dubbio un valore aggiunto in un'ottica di unione delle diversità. Di fronte a questo scenario ancor di più avverto il dovere di mettermi a disposizione degli amministratori locali che, scevri da logiche di palazzo, hanno a cuore il progresso dei territori che amministrano e il benessere dei loro cittadini.
Se me ne darete l'opportunità, intendo quindi farmi promotore di un incontro. Sarà l'occasione per illustrarvi la proposta di legge regionale che ho presentato, per raccogliere i vostri suggerimenti e per gettare nuove basi per un rinnovato processo di associazionismo che vedrà ancora una volta i nostri territori capaci di affrontare le sftde più difficili ed essere così protagonisti nella costruzione di una nuova govemance territoriale dell'area urbana di Cosenza”.
La risposta del sindaco di Castrolibero Giovanni Greco - “Nel riscontrare la tua lettera meglio specificata in oggetto, con la presente esprimo piena soddisfazione e condivisione rispetto ai temi proposti ai Sindaci dei Comuni delle "Serre Cosentine".
Negli anni, Castrolibero si è resa parte attiva, in ordine alla crescita di un contesto con enormi potenzialità ed intende continuare a farlo, appunto in rete, pur nella complessità del momento attuale per cercare nuove forme che abbiano il segno positivo dello sviluppo.
Per questo mi onoro di proporre, a quanti in indirizzo, un incontro presso la sede del Comune di Castrolibero”.