“Recentemente la città di Lamezia Terme è finita sotto i riflettori a livello internazionale per via di un articolo uscito sul quotidiano inglese The Telegraph, il giornale britannico riportava la città della Piana tra le mete turistiche da visitare. La soddisfazione del presidente del consiglio comunale De Biase però non è giustificata , infatti i monumenti lametini citati sono al momento impraticabili e chiusi al pubblico”. Lo denunciano i membri del partito Rifondazione comunista e giovani comunisti - federazione di Catanzaro.

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Basti ricordare il Castello normanno-svevo, sito nella parte alta del Quartiere Nicastro, con i sigilli ai cancelli oppure l'abbazia benedettina circondata dall'erba alta e usata solo per eventi sporadici. Infine per non parlare del simbolo della città, il bastione di Malta intrappolato da un'impalcatura ormai perenne. Come Rifondazione Comunista chiediamo che i beni artistico-culturali sopracitati vengano inseriti in un programma di riqualificazione e resi usufruibili alla cittadinanza lametina e ai turisti provenienti da fuori. Ricordiamo infatti che uno sviluppo sostenibile del territorio e politiche di governance condivise possono portare benessere all'intero territorio”.