Un vero e proprio braccio di ferro che va avanti da anni quello tra i sindacati di funzione pubblica e l’amministrazione comunale di Lamezia Terme. Tafferugli iniziati già con la gestione Speranza, proseguiti poi con Mascaro e con la commissione prefettizia precedente fino a quella attuale. Nonostante le denunce e le sentenze non se ne viene a capo, diversi i nodi irrisolti e che fanno della questione un rompicapo. A partire da una carenza di personale eclatante, ma alla quale non si riesce a dare seguito a causa di atti amministrativi mancanti o non corretti.

Dei 520 dipendenti previsti  ce ne sono solo 179

Dei 520 dipendenti previsti negli uffici ce ne sono al momento solo 179, con le conseguenti immaginabili difficoltà gestionali. Il piano del fabbisogno di personale non trova però il via libera della Commissione Enti Locali a causa di errori e negligenze. «La mancanza di ben 340 risorse si fa sentire – spiega Bruno Ruberto, segretario generale Uil Fpl Catanzaro - siamo preoccupati e sollecitiamo la commissione prefettizia ad accelerare questa questa procedura e a farla nei modi corretti affinchè il Ministero dell'Interno, o meglio la commissione degli enti locali, possa possa dare l'autorizzazione».

Mancano bilancio, peg e durp. «La situazione potrebbe implodere da un momento all’altro, in particolare in tutti i Settori/Sevizi Tecnici dell’Ente dove, i pochi geometri, ingegneri e architetti rimasti, sono mostruosamente sovraccaricati di pratiche e lavoro, con un’inevitabile dilazione dei tempi sulle procedure, esponendo i dipendenti a insopportabili pressioni psico-fisiche, oltre a gogne mediatiche riluttanti e calunniose rappresentazioni di un facinoroso professionista esterno – incalza il sidnacalista -. La carenza di personale e di dirigenti, rappresenta il primo ed essenziale punto critico da risolvere: la Polizia Locale, il settore servizi alla persona, il settore governo del territorio, il settore tecnico, i servizi demografici; insomma non c’è un settore, servizio o ufficio organicamente adeguato a dare risposte ai cittadini, oltre a risentire del mal governo dell’Ente, sia in termini di indirizzo politico che gestionale».

Un dialogo monco con i commissari 


E fino ad ora il dialogo con la commissione prefettizia che siede a via Perugini da quando l’amministrazione Mascaro è stata sospesa in attesa del ritorno al voto in quattro sezioni, sarebbe monco. «Ci troviamo in una situazione di stallo dove effettivamente non si hanno risposte né elementi con i quali confrontarci – spiega Carmine De Fazio, Cgil Fp -i lavoratori stanno svolgendo la propria attività lavorativa senza la possibilità di vedersi erogati alcuni istituti se non attraverso l'adesione al giudice del Lavoro e vertenza sindacale che comporterebbe spese anche per l’erario». Anche il tavolo tecnico appositamente istituito non starebbe dando i risultati sperati. La partecipazione della triade prefettizia c’è ma è più istituzionale che attiva.

L'ultimo anno in cui i dipendenti comunali hanno ricevuto il salario accessorio è stato il 2013, spiega poi Giuseppe Chirumbolo della cifl Fp Calabria. «La Rsu vuole ancora confidare nell’autorevolezza della Commissione Prefettizia, invitandola a verificare con risolutezza ogni responsabilità per le inadempienze rappresentate, non essendo più sopportabile assistere alla superficialità con la quale vengono affrontati i problemi, oltre alla indifferenza nel volerli risolvere. Per quanto rappresentato e per senso di responsabilità contiamo in una tempestiva e sollecita presa di coscienza della triade, al fine di accertare e garantire la regolarità dell’azione amministrativa, arginando una ormai cronica e insostenibile “maladministration”», si legge in una nota nella quale vengono prospettate anche forme eclatanti di protesta.


Il tutto mentre il Comune è stato già condannato per condotta anti sindacale. Tutte le questioni sono state inserite in un memoriale del quale al momento non si sta facendo uso: «Allo stato – dice Ruberto - nessun argomento dettagliatamente riportato nel rapporto è stato affrontato nei tavoli tecnici. Non risulta liquidata la produttività ai dipendenti dell’anno 2017, né liquidate le particolari responsabilità dello stesso anno. Non risulta approvato un Piano Esecutivo di Gestione provvisorio, per come previsto dalla vigente normativa e più volte sollecitato dai sindacati. Non risulta una nuova delibera di costituzione della delegazione trattante di parte pubblica ».