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Mancano una manciata di mesi alle elezioni amministrative di Lamezia. Una competizione attesa che seguirà a dieci anni di governo di centrosinistra targato Gianni Speranza. Eppure, l’assetto che dovrebbe correre verso la fascia tricolore, stenta a prendere forma. Sembra di assistere ad una partita a dama, in cui le pedine continuano a disegnare nuove geometrie e a volte, addirittura, anche a scegliere se essere bianche o nere.
Perfino dal Partito Democratico nessun nome è ancora certo, anche se nelle ultime settimane sta serpeggiando con insistenza l’ipotesi di una candidatura della parlamentare ed ex sindaco Doris Lo Moro. Il delfino di Speranza, Rosario Piccioni, che da tempo ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco con Sel, di cui è stato anche segretario cittadino e di cui è figura di spicco da anni, sembrerebbe stia compiendo movimenti sotto banco verso un nuovo movimento cittadino, Città delle Idee. Punta alle primarie anche Francesco Grandinetti, attuale presidente del consiglio comunale. Candidato alle scorse elezioni con il Terzo Polo, poi dirigente del partito di Gianfranco Fini, si è avvicinato al sindaco durante la fase del paventato dissesto finanziario, contribuendo con il suo voto in consiglio ad evitarlo.
Sul fronte del centrodestra il presidente della fondazione Calabria Etica ha da tempo iniziato la sua campagna elettorale, sostenuto dal consigliere regionale Nazzareno Salerno che lo ha proposto al suo partito Forza Italia come candidato di raccordo di tutta la coalizione. Ma il partito berlusconiano punta anche su Paolo Mascaro, avvocato, ex presidente della Vigor Lamezia, mai tesserato. La partita è decisamente ancora aperta e tutta da giocare, nessuna pedina è stata ancora mangiata.