Il leader dei democrat lametini accusa: «È chiaro che il mio modo di fare e di intendere la politica non sempre coincide con chi ha altri obiettivi ed interessi»
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«Gruppi di pressione interni che hanno già stabilito a tavolino le prossime candidature regionali, mi portano a ritenere esaurito il ruolo di direzione di questo partito». È questa la motivazione che ha portato il segretario cittadino del Partito Democratico di Lamezia Terme Antonio Sirianni a lasciarne la guida a quindici mesi da quando ne aveva accettato l’incarico.
Sirianni in una nota stampa ripercorre il suo percorso a partire proprio dagli esordi quando, spiega, «una parte del gruppo dirigente non han ben digerito la mia nomina, ma con la maggioranza si è lavorato insieme, non a caso uno degli obiettivi che ci eravamo dati, quello di cercare di promuovere un’ azione comune dei gruppi consiliari, si sta piano piano realizzando».
«Sono stato eletto segretario cittadino del Pd lametino circa 15 mesi fa, con lo scopo insieme a tutto il gruppo dirigente di ‘’Rigenerare’’ il Partito e dargli una nuova linfa vitale. Sono stati mesi difficili e particolari – ricorda Sirianni - fin da subito ci siamo trovati ad affrontare una campagna elettorale per le elezioni comunali e subito dopo quelle regionali e se non bastasse si ci è messa di mezzo questa maledetta pandemia. Tutto ciò ha condizionato fortemente la nostra azione di ricostruire il partito e una comunità, ci ha impedito di mettere in campo quello che noi ci eravamo prefissati».
«Nella relazione che ho fatto al congresso, ho detto che la mia azione sarebbe stata ispirata al ‘’ Noi e non all’Io’’ e su questo, con mille difficoltà, ho cercato di tracciare un percorso. Porto con me tante esperienze positive, ho trovato un partito ridotto a pezzi che non aveva più neanche una sede e ricordo le tante difficoltà a trovarne una nel più breve tempo possibile. Anche se sconfitti alle elezioni comunali, rimane l’orgoglio - aggiunge - di essere riuscito, insieme a tanti altri, a formare una lista di giovani entusiasti - insieme alla lista di Nuova Era, giovani che devono essere il futuro non solo del Partito ma di tutto il Centro-Sinistra».
Tra gli elementi positivi della sua esperienza alla guida dei democrat lametini Sirianni «gli incontri avuti con le associazioni per costruire insieme un programma comune, il gruppo di lavoro sul Psc e sulla sanità e quello sullo sviluppo dell’area Industriale che si stava per costituire. Così come sono stati caratterizzanti gli incontri ‘’on line’’ con Nicola Oddati, Gianni Cuperlo e lo storico Enzo Ciconte, sempre condivisi con il gruppo dirigente, per cercare di alzare il livello del dibattito che non può essere solo rivolto a questioni puramente locali».
«Nelle ultime settimane abbiamo cercato insieme ai ragazzi che si sono avvicinati al Partito di ritornare ad avere un dialogo nelle periferie ma, purtroppo, a causa della pandemia, siamo stati costretti a fare un solo incontro. Avevo condiviso con la stragrande maggioranza del gruppo dirigente, di organizzare dopo tanti anni, la ‘’Festa dell’Unità’’ che non doveva essere soltanto un momento di autofinanziamento, ma di incontro, di apertura con la città, per costruire quel fronte progressista utile a fare uscire la città dalle sabbie mobili, ma purtroppo questo, così come altre cose, non è stato possibile realizzarlo causa Covid. È chiaro che il mio modo di fare e di intendere la politica non sempre coincide con chi ha altri obiettivi ed interessi».